Tragedia sulla Circumvesuviana a Napoli un morto e decine di feriti

Un morto e un ferito grave in Rianimazione. È questo il bilancio che traccia il direttore sanitario del “Loreto
Mare”, l’ospedale in cui sono stati trasportati la maggior parte dei feriti del treno della Circumvesuviana
deragliato ieri a Napoli, Mariella Corvino. Lì il 118 ha portato Giuseppe Marotta, 71 anni, che ha avuto le
gambe troncate dall’incidente, e che è spirato nel nosocomio. Qui è anche ricoverato in Rianimazione
Vincenzo Scarpato, 25 anni, con un trauma cranico.

Sono 40 le persone portate dal 118 o presentatesi
al pronto soccorso. Tre pazienti sono stati dirottati al nosocomio specializzato “Cto” per problemi ortopedici.
Tra i casi più seri, un ferito portato in chirurgia e uno in chirurgia d’urgenza. Con il codice bianco, nove
refertate e dimesse. “Il macchinista del treno, subito dopo l’incidente è scappato. Prima l’avevo visto parlare
al cellulare”. E’ la testimonianza di uno dei passeggeri del convoglio. “All’improvviso, ci siamo trovati
sottosopra. La gente urlava, c’era sangue, ho visto volare un ragazzo fuori dal finestrino”, ha dichiarato un
altro passeggero ferito.

“Ho visto la prima carrozza completamente distrutta e gente ferita mentre altri
scappavano. Siamo arrivati pochi muniti dopo l’incidente e sembrava un inferno”, è il racconto di Caterina,
infermiera del 118 che è stata tra i primi soccorritori nella zona di Gianturco dove è deragliato il treno
della Circumvesuviana. “C’era una curva sulla sinistra e invece il treno è andato dritto fuori dai binari. Io
lo prendo spesso, in quel punto la velocità si avverte ma non so dire che cosa è successo”, racconta un’impiegata che lavora al centro direzionale di Napoli arrivata in ospedale per escoriazioni lievi. Era in una delle carrozze che non si è ribaltata: “La prima era completamente distrutta – prosegue – la seconda è finita
sopra, ponendosi quasi in verticale. Una scena terribile, scappavamo tutti mentre c’era i feriti e sangue
dappertutto. Io sono stata miracolata”.

Alcuni dei passeggeri poi puntano il dito sulla velocità del treno,
come Mario: “Spesso in quel tratto il treno va veloce”. Ma immediatamente arriva la risposta della Circumvesuviana Spa: “Solo l’esame della scatola nera potrà stabilire l’esatta velocità del treno. La scatola
nera è già stata consegnata alla magistratura”. L’azienda ricorda inoltre che in quel tratto la guida è
manuale e “c’è una prescrizione di non superare i 20 chilometri orari”. Il conducente del treno deragliato,
uscito dall’incidente sotto choc ma in buone condizioni, è stato ascoltato dagli inquirenti che indagano
per accertare le cause dell’incidente.

“Il conducente ha probabilmente aumentato in maniera improvvisa
la velocità”, insiste il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo aver parlato con l’assessore ai Trasporti
della Regione Campania, Sergio Vetrella, presente sul posto: “Ci è stato fatto notare – ha detto il sindaco
– che il materiale delle rotaie era nuovo, aveva soltanto un anno. Adesso, quando il magistrato darà
la possibilità di prendere la scatola nera, c’è da vedere se per caso il conducente ha avuto un improvviso malore”.

“A quanto pare, infatti, ci sarebbe stato un aumento della velocità – ha continuato il sindaco – il treno andava a 40 chilometri orari in un tratto in cui il limite era fissato a 20, quindi la metà”. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha disposto la nomina di una Commissione di
Inchiesta ministeriale per accertare le cause del deragliamento e anche la Regione Campania attiverà, “nel
pieno rispetto dell’azione della magistratura, una propria inchiesta interna per accertare la dinamica dei
fatti”.