Berlusconi non vuole abdicare Bersani: “E’ ora di liberarcene”

C’è chi la chiama sfida, chi ne parla come di un rilancio. Fatto sta che la parola elezioni ora entra tra le subordinate, mentre all’ordine del giorno dell’impegno di Silvio Berlusconi c’è la stesura di un programma di legislatura in quattro punti su cui chiedere la fiducia in autunno. Nel caso la fiducia non ci fosse, allora sì, si andrebbe alle urne. Un segnale che da Futuro e libertà si giudica comunque positivo.

Berlusconi nelle
lunghe riunioni di giovedì, avrebbe infatti deciso di procedere a una sorta di “predellino parlamentare”, cioè di verificare sul campo se esiste ancora una maggioranza. Dunque in Consiglio dei ministri, dove sono presenti anche esponenti finiani, verrebbero scritti i punti fondamentali del programma che il governo intende portare avanti: economia e fisco, giustizia, Sud e federalismo.

Su questi temi Berlusconi si presenterà alle Camere per chiedere un voto di fiducia. Da Futuro e libertà si tratta di un fatto “molto positivo”. “E’ positivo che ci sia una pausa di riflessione e che a settembre si tornerà a parlare di politica e di programma. Ora le elezioni sono decisamente più lontane” afferma il viceministro di Fli Adolfo Urso. “L’annuncio di Berlusconi di voler presentare una piattaforma programmatica viene incontro alla nostra richiesta di un nuovo patto di legislatura tra le forze della maggioranza”.

“I quattro capitoli indicati – prosegue Urso – sono nel programma, bisogna vedere come verranno declinati e attualizzati alla luce dei cambiamenti indotti dalla crisi economica”. Comunque Urso assicura che “su questi punti siamo pronti al confronto” e “sono ottimista che si troverà una base programmatica comune”.

Per Urso “se però non ci dovesse essere accordo, almeno sarà chiaro agli italiani su cosa ci dividiamo e che il disaccordo riguarda fatti concreti e no personalismi perché la questione è tutta politica”. Il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto spiega: “A settembre Berlusconi presenterà una piattaforma fondata su pochi punti: su di essa ci auguriamo che venga raccolta una maggioranza che rinnova la fiducia al governo, oppure a quel punto non ci potrà essere alternativa se non le elezioni”.

Ma il leader Pd Pierluigi Bersani guarda già oltre l’attuale governo: “Non si tratta solo di mandare a casa un governo. Dobbiamo superare una fase lunga sedici anni, non due. Dobbiamo liberarci di Berlusconi”. Bersani spiega che la posta in gioco, davanti alla crisi della maggioranza che si era unita intorno a Berlusconi, è la democrazia e invita tutte le forze di opposizione a evitare “veti reciproci”.