Inondazioni nell’Europa centrale: sono già sedici i morti

BERLINO – Quindici persone sono morte in Europa centrale in seguito alle inondazioni provocate da giorni di piogge torrenziali.


In Germania nel corso del fine settimana le autorità hanno evacuato 1.400 persone dai dintorni di Goerlitz, una città al confine polacco, per via della piena del fiume Neisse, cresciuto di sette metri. Sabato tre persone sono morte annegate a Neukirchen, al confine con la Repubblica Ceca.


In Polonia sono morte tre persone dopo che uno sbarramento ha ceduto e la città di Bogatynia, nel sud-ovest del paese, si è trovata allagata fino al primo piano delle case. Nei soccorsi sono impegnati l’esercito, la polizia e i vigili del fuoco con l’ausilio di mezzi anfibi, elicotteri e mezzi per il movimento terra. Il premier Donald Tusk ha promesso aiuti finanziari alle vittime delle alluvioni. “Numerose case sono crollate e siamo stati tagliati fuori dal resto del paese – ha detto il sindaco Andrzej Grzemielewicz – abbiamo bisogno di veicoli anfibi e di elicotteri per evacuare almeno 2.000 sinistrati”.


Situazione critica anche nella Repubblica Ceca, dove i morti sono cinque, mentre altre tre persone sono disperse e si teme siano annegate.


Mobilitato personale aggiuntive delle forze di soccorso e dell’esercito. Il presidente ceco Vaclav Klaus dovrebbe visitare l’area più colpita, mentre il governo oggi si riunisce per discutere lo stanziamento di fondi di emergenza. Bloccate molte linee ferroviarie, mentre il fango sta ostacolando il passaggio di camion e squadre di soccorso nelle aree più colpite. Migliaia di persone nel nord della Repubblica Ceca si trovano senza elettricità e gas. In Lituania le violente piogge hanno fatto cadere alberi e muri, provocando almeno cinque vittime.