Italia anti-nautica prezzi stellari

ROMA – Italia patria di santi e poeti. Navigatori sempre meno, visto che i posti-barca turistici nella Penisola sono appena 147.000, pochissimi se rapportati ai chilometri di costa, e che costano fino al 150% in più rispetto al resto d’Europa. E’ quel che emerge da un rapporto di Unioncamere su ‘Portualita’ turistica e commerciale’ sviluppato da Uniontrasporti (Unioncamere) e Isnart. Un quadro sorprendente, se si pensa che il turismo nautico e un migliore sfruttamento delle coste da anni fanno parte dei programmi politici dei principali schieramenti, e che ogni anno migliaia di panfili, ma anche imbarcazioni di più piccola taglia presenti in numero elevatissimo in altri paesi, sfiorano le nostre coste per dirigersi altrove: Grecia, Spagna, Croazia, Turchia, fino a Malta, Tunisia, Cipro. Posti che, quasi sempre, sono dotati di strutture per il diporto nautico più numerose, accessibili e meno costose che in Italia.


Nel Belpaese, del resto, la legge che vuole un certo numero di posti barca (il 10%) sempre disponibili al transito è spesso e volentieri disattesa e insufficiente. Lo ha ricordato recentemente anche il presidente di Assonautica Romana, Cesare Pambianchi: ‘’una carenza che va sanata’’, ha detto. E si rischia il salasso.
‘’In Italia – è scritto nel rapporto Unioncamere – il prezzo di un posto barca è decisamente più elevato che negli altri Paesi europei, con una maggiorazione che oscilla tra il 30 e il 150%’’.


Le differenze sono quelle dovute anche alle scelte di promozione. Spesso si promuove la nautica per ‘’ricchi’’, quella dei pochi mega-yacht. Altrove – è il caso di Spagna, Inghilterra – si punta su decine di migliaia di imbarcazioni sui 10-12 metri. Per non parlare dell’Europa del Nord, dove la barca, piccola e a vela, è a volte più diffusa dell’automobile.

I numeri parlano chiaro. Pur in aumento del 4,6% in quattro anni, i porti turistici italiani restano pochi: in media appena uno ogni 70 chilometri di costa, contro i 15 della Francia e i 21 della Spagna. Con ormeggi che costano fra il 30 e il 150% in più che nella media Ue. Paradossale, per un paese che con quasi 7.500 chilometri di litorale è secondo solo alla Grecia. I 147 mila posti barca attualmente disponibili, pur essendo inferiori alla richiesta, segnano comunque un aumento del 4,6% negli ultimi quattro anni. La Liguria è la regione italiana con il maggior numero di posti (20.923), seguita dalla Sardegna (18.843), dalla Toscana (17.167) e dal Friuli Venezia Giulia (15.359).