Caso Battisti, al vaglio la libertà condizionale

BRASILIA – Il Supremo Tribunal Federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana) discute in questi giorni la possibilità di concedere la libertà condizionale ai detenuti stranieri condannati in altri Paesi in attesa di estradizione. La misura si applicherebbe anche all’ex terrorista rosso Cesare Battisti, in carcere a Brasilia in attesa di una decisione a suo riguardo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.


I giudici del Stf hanno dibattuto sull’eventualità di concedere la libertà provvisoria, con monitoraggio elettronico e ritiro del passaporto (quando il caso è particolarmente complesso e può richiedere molto tempo per una sentenza definitiva), la detenzione domiciliare o invece il carcere fino alla decisione definitiva sull’estradizione da parte del potere esecutivo, che ha voce definitIva in capitolo.


La conclusione finale è stata che la decisione dovrà essere presa caso a caso. I detenuti stranieri che potrebbero usufruire della misura sono attualmente 73, ma è chiaro che il caso più in vista è quello di Cesare Battisti, che si trascina appunto ormai da oltre due anni, senza che ci siano per ora segnali di una presa di posizione da parte del presidente Lula.


Le nuove misure del Stf (dove nel frattempo si è insediato un nuovo presidente della Corte, Cezar Peluso, che fu proprio il relatore del caso Battisti e il più fervente sostenitore dell’estradizione) potrebbero precludere ad un rilascio (almeno temporaneo) di Battisti da parte del Supremo tribunale, se la difesa dovesse avvalersi della possibilità. Il tribunale federale lascerebbe così il presidente Lula libero di ripassare la responsabilità dell’estradizione al suo successore, che assumerà l’incarico dal gennaio del 2011.