Animali abbandonati, l’80 per cento è vittima d’incidenti

ROMA – Destino doppiamente crudele: l’80% degli animali domestici abbandonati ogni anno in Italia, circa 130.000 di cui 50 mila cani e 80 mila gatti, viene coinvolto in incidenti stradali anche mortali. E non è raro che anche molte altre specie animali subiscano gravi danni su strada. Entreranno in vigore il venerdì le nuove disposizioni di legge in materia di soccorso agli animali vittime di incidenti stradali, secondo quanto stabilito dal nuovo codice della strada (legge 120/2009) pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Lo ha ricordato la Lega antivivisezione in una nota.

La Lav pubblica sul portale www.lav.it una guida pratica con informazioni su cosa fare e a chi rivolgersi se un cane, un gatto o un altro amico a quattrozampe viene coinvolto in un incidente stradale. Secondo il nuovo codice soccorrere gli animali feriti diventa un diritto-dovere, con l’obbligo di fermarsi e assicurare un pronto intervento in caso di incidente.

Colui che, responsabile di un incidente, non si fermerà o non si adopererà per assicurare un tempestivo soccorso agli animali coinvolti, rischierà una sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro.

Se si è comunque coinvolti in un incidente e non si chiama aiuto per gli animali, poi, si rischia la sanzione amministrativa da 78 a 311 euro. Lo ‘stato di necessità’ per il trasporto di un animale in gravi condizioni, finora raramente riconosciuto nei contenziosi per violazione del Codice della strada, potrà trovare finalmente applicazione. Ciò significa che chi si occupa della loro cura urgente non può essere sanzionato se, per raggiungere un ambulatorio veterinario, viola il codice della strada. Infine, i mezzi di soccorso veterinari e di vigilanza zoofila sono equiparati a quelli di ambulanze, Vigili del fuoco e Polizia.

“Questa riforma – sottolinea la Lav – finalmente riconosce il diritto-dovere al soccorso di così numerosi animali, per lo più ignorati nelle statistiche nazionali relative agli incidenti stradali, e ci fa avanzare sul piano dell’educazione civica. Per la prima volta, il nostro Codice della strada riconosce gli animali come ‘esseri senzienti’, capaci cioè di provare dolore e gioia, importante principio in vigore dal gennaio scorso con il Trattato dell’Unione europea”.