Italiani attenti al prezzo cauti e pessimisti

ROMA – Consumatori italiani più attenti e cauti nel valutare la propria situazione finanziaria personale e più pessimisti degli altri europei sulla probabile evoluzione. E’ uno degli aspetti evidenziati da uno studio di Visa Europe sulle attitudini dei consumatori europei alla luce dell’impatto della crisi finanziaria globale.

I risultati sono per alcuni aspetti contraddittori ed evidenziano comunque un consumatore italiano più attento (70%) all’equilibrio delle proprie spese e a evitare di andare in ‘rosso’. Per oltre la metà dei cittadini europeo ritiene che la recessione non ha avuto impatto diretto sulla propria situazione finanziaria: in tutti i Paesi tranne che in Italia (45%) e Spagna (35%).

Anche il resto dei consumatori europei mostra più cautela circa il proprio portafoglio ma in generale, è più diffuso l’ottimismo su un possibile miglioramento economico del proprio Paese nel corso del prossimo anno. Più pessimisti gli italiani: un quarto si mostra ancora molto pessimista sulla propria situazione finanziaria fra sei mesi, oltre un terzo non è sicuro di quale possa essere il suo futuro. In Italia l’impatto diretto è stato negativo per il 47% della popolazione, contro il 60% degli spagnoli e il 24% della Svezia. Per tutti, il fattore prezzo è divenuto determinante nei comportamenti d’acquisto.

In Italia il 62% afferma di acquistare nei discount o di comprare prodotti primo prezzo e l’86% cerca di comprare più prodotti in promozione o in offerta speciale. Internet diventa sempre più predominante nel processo decisionale delle persone così come nei comportamenti di spesa. Ciò è particolarmente evidente in Italia dove il 65% dei consumatori si rivolge alla rete prima di effettuare un acquisto, il 26% acquista di più online, 56 su 100 vanno online per consigli su come risparmiare di più. Il 13% ha iniziato ad acquistare online proprio dall’inizio della crisi.

Nello stesso periodo, in Europa è cresciuto del 12,5% l’ utilizzo delle carte di credito, le carte di debito hanno raggiunto circa i due terzi (64%) del totale mentre un numero consistente di persone ha affermato che la crisi le ha incoraggiate a cambiare la propria banca: uno su venti (5%) in Svezia, uno su 5 in Spagna (19%), il 13% in Italia.

Altri consumatori stanno riorganizzando i loro rapporti con la banca per ottenere un costo inferiore, in particolare in Francia e in Italia per oltre metà della popolazione (57%). Ma tra gli effetti della crisi, c’è anche chi afferma di preferire il pagamento in contanti perchè avere più controllo sulle proprie spese.