La giovane Italia perde, ma convince i tifosi

LONDRA – Qualche lampo di Balotelli nella piovosa serata londinese, un po’ di sfortuna e tanta voglia di affidarsi alla scaramanzia visto che tutti i cicli vincenti azzurri sono cominciati con una sconfitta. E’ questa la sintesi dell’esordio della Giovane Italia di Cesare Prandelli, una squadra che con Cassano, Amauri e Balotelli finalmente in campo viene battuta in amichevole 1-0 ma non umiliata dalla Costa d’Avorio. Con un palo colpito da Motta ad alimentare qualche rimpianto, resta però la consapevolezza che la strada da fare é lunga, quasi quanto la striscia negativa azzurra: la nazionale che fu campione del mondo non vince una gara dal novembre del 2009 (Svezia sconfitta a Cesena).


C’é tanto lavoro da fare per il neo ct azzurro, che già il 4 settembre si troverà alle prese con una partita vera (contro l’Estonia nelle qualificazioni europee); perché anche gli innesti eccellenti hanno dato risposte contrastanti. Tanta adrenalina iniziale e un paio di bei tiri Balotelli, i soliti tocchi aggraziati Cassano e movimento infinito Amauri, ma le lunghe pause dei primi due e l’inconcludenza sotto rete dello juventino hanno vanificato le note positive, dando come prodotto una gara certo non travolgente, al di là del risultato.


Eppure la Costa d’Avorio era priva del suo leader Drogba, e a guidarla in panchina c’era Zahoui che fu la parodia di un giocatore ai tempi in cui era tesserato per l’Ascoli e secondo la stampa ivoriana lo è nel ruolo di ct. Tutti in attesa del furore di Balotelli, in avvio, e l’esordiente più invocato della recente storia azzurra non deludeva le migliaia di italiani d’Inghilterra in tribuna allo stadio del West Ham: subito una ‘botta’ su punizione fuori di poco, ancora un destro dalla distanza al 5’ con palla non distante dalla porta. Che la personalità non gli mancasse si sapeva, ma il debutto di Supermario era subito convincente e certo più incisivo di quello degli altri neo-azzurri o del ripescato eccellente Cassano.

Perché nel 4-2-3-1 voluto dal ct Prandelli Amauri faticava tanto come terminale offensivo, facendo tanto movimento e creando spazi, ma i tiri verso la porta della Costa d’Avorio non si vedevano. E ciò nonostante le giocate eleganti di Cassano e la confortante regia di un De Rossi lineare e però rinfrancato. Era proprio l’unico dei campioni del mondo del 2006 in campo ieri sera a creare il primo vero brivido, con una punizione a giro al 20’ (palo sfiorato). E dagli spalti ripartiva beneaugurante il ‘po-poporo-po-po’, colonna sonora di un trionfo ormai lontano. Ma erano vampate e non un fuoco convincente nella fresca serata inglese. Perché la Costa d’Avorio cresceva grazie al giocatore del Chelsea Kalou: proprio lui, dopo strepitoso triangolo con Doumbia, graziava a tu per tu con Sirigu gli azzurri, calciando malamente fuori alla mezz’ora di gioco. Cassano regalava una perla sul capovolgimento di fronte (palla morbida e pericolosa in area, la difesa avversaria sventava) e dopo il primo tiro italiano nello specchio della porta (Pepe, parato a terra), nonostante la verve di Balotelli fosse in chiaro calo, arrivava al 41’ l’azione più bella del primo tempo azzurro: Palombo-Cassano-Amauri con colpo di testa dello juventino di poco alto.


Nella ripresa gli azzurri ripartivano all’attacco e già al 2’ Motta in percussione bucava la difesa degli uomini di Zaouhi, calciando a botta sicura con palla che prendeva in pieno il palo. E al 7’ su lancio di De Rossi, Pepe stoppava alla perfezione caricando il tiro: Yeboha parava in tuffo. Ma al 9’ passava a sorpresa la costa d’Avorio: Demel, il marcatore di Balotelli, si liberava e crossava dalla destra, Kolo Toure anticipava tutti e metteva in rete di testa vicino al primo palo. Prandelli faceva allora una mossa alla Lippi, affidandosi a Quagliarella che entrava proprio al posto di Balotelli (applaudito e fischiato, come da destino personale). Usciva anche Amauri, rilevato da Borriello. L’eroe sfortunato del mondiale azzurro in Sudafrica, Quagliarella, scivolava al 19’ sprecando una buona opportunità. Usciva anche Cassano, rilevato da Rossi, e il valzer delle sostituzioni svuotava di senso il finale di partita, dando gioco facile alla superiorità di palleggio degli africani, che chiudevano comodamente vittoriosi e festeggiavano con i loro tifosi.