Il primo processo dopo le riforme di Obama

L’AVANA – Nella base navale statunitense di Guantanamo è cominciato l’altro ieri, in mezzo a critiche e polemiche, il processo contro Omar Khadr, un ragazzo di 23 anni accusato dell’uccisione di un soldato americano e di aver avuto legami con al-Qaeda.

L’imputato è stato arrestato quando aveva quindici anni ma i suoi legali sostengono che la confessione che diede all’epoca dell’arresto fu estorta sotto tortura e che, quindi, non sia utilizzabile durante il processo.
Il giudice militare ha ritenuto invece attendibile la versione dei fatti fornita dal ragazzo in seguito all’arresto e ha così respinto le obiezioni della difesa. A sostenere l’illegalità della confessione di Khadr c’è anche Radhika Coomaraswamy, un inviato speciale delle Nazioni Unite che si occupa dei casi in cui sono coinvolti bambini-soldato e che ritiene illegale la deposizione raccolta dai militari dopo l’arresto.

Questo è il primo processo che si svolge all’interno della base militare da quando si è insediato il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, che durante la sua campagna elettorale aveva promesso di chiudere la prigione di Guantanamo entro la fine del 2009. La chiusura è stata rimandata ma, nel frattempo, Obama ha introdotto modifiche legali che dovrebbero garantire maggiore protezione e tutela ai prigionieri.