L’aereo fantasma di Los Roques

CARACAS – È iniziato il processo di mantenimento della nave scelta per perlustrare il fondale marino alla ricerca dell’aeromobile scomparso nel nulla il 4 gennaio 2008 nei flutti di Los Roques.


Le indagini sarebbero dovute iniziare a giugno, ma la nave della ditta statunitense C&C Technologies, a causa dell’esplosione della piattaforma petrolifera della Bp nel golfo del Messico, era stata trattenuta lì.
“Gli strumenti utilizzati per le ricerche sono di altissima tecnologia” ha detto alla Voce il responsabile dell’impresa Andi latinoamerica Inc, associata alla C&C Technology, Hugo Marino. La prova è che la nave è stata utilizzata per bloccare un fenomeno così grave come la marea nera.


“Tutto procede come previsto – ha spiegato Marino -. Mercoledì 18 agosto la nave salperà per Trinidad e Tobago e il primo settembre dovrebbe spostarsi a Los Roques. Le perlustrazioni dovrebbero iniziare il 3 ed estendersi su un’area di 10 mg² e fino alla profondità di 3 mila metri, mentre le precedenti erano arrivate a 600 metri”.


Questa è la seconda accurata e dispendiosissima ricerca dell’aeromobile Let-410 di matricola YV 2081 su cui nel momento del guasto in volo erano a bordo, oltre a cinque venezolani, uno svizzero e otto italiani (Stefano Fragione, Fabiola Napoli, Paolo Durante, Bruna Guarnieri, le figlie Sofia ed Emma, Rita Calanni e Annalisa Montanari). Le prime indagini costate al governo venezolano ben 5 milioni di dollari erano infatti risultate infruttuose.


A novembre dell’anno scorso erano stati stanziati dall’Italia con decreto legge due milioni di euro e a marzo il governo venezolano aveva approvato la copertura della metà del costo delle indagini, ulteriori 2.303.250 dollari che si aggiungono ai cinque milioni spesi nelle passate ricerche.


Ad aprile il procuratore che segue il caso José Gregorio Morales aveva ricevuto nel suo ufficio a Caracas l’ammiraglio Giovanni Vitaloni, il comandante Amitrano e il capitano Lamberti, inviati dalla Farnesina, il presidente dell’Inac José Luís Martínez, il padre di una delle vittime venezolane Manuel Alcalà con il suo legale e il presidente dell’impresa Andi latinoamerica Inc. Poi i delegati italiani avevano incontrato i rappresentanti dell’Inac (Istituto nazionale di aviazione civile) per definire i dettagli tecnici della missione.
Il bimotore non è mai atterato, né si è mai ritrovato un pezzo. Sulla riva del mare, solo lo scheletro del copilota. Poi il nulla. Sulla stessa rotta, il 2 marzo 1997, era misteriosamente scomparso un aereo da turismo con 4 passeggeri – tra cui una coppia veneta in viaggio di nozze, Mario Parolo e Teresa de Bellis. Di loro non si è più saputo niente.

Barbara Meo Evoli