Alluvione in India, mancano 28 italiani

NEW DELHI – Scende a 28 il numero degli italiani che ancora mancano all’appello nel Ladakh, la regione indiana devastata dalle piogge dei giorni scorsi. E mentre proseguono le ricerche del ragazzo torinese portato via dal fango – con il ministro degli Esteri Frattini che ha chiesto di intensificare le operazioni di recupero – tornano alla base, a Leh, anche due connazionali, tra cui una ragazza, per i quali si nutrivano “particolari preoccupazioni”.


In una zona martoriata, con una situazione meteorologica che continua a preoccupare, rischia intanto di aggravarsi il bilancio delle vittime con nuove emergenze sul fronte delle epidemie. Il vescovo della regione, citando organizzazioni impegnate nei soccorsi, ha parlato di possibili 500 morti, oltre il triplo cioé dei numeri ufficiali finora resi noti. Oggi intanto la giornata si è conclusa con una nota lieta sul fronte degli italiani: due, tra cui una ragazza, sono “riapparsi” a Leh mettendosi in contatto con Gianluca Brusco, il diplomatico italiano che da giorni coordina gli aiuti ai connazionali che giungono dalle vallate dove il fango e le frane li hanno tenuti bloccati.


“La ragazza si chiama Elena ed è settentrionale – ha detto il console a New Delhi Gabriele Annis celando per ragioni di privacy il cognome – ed effettivamente la mancanza di contatti con lei ci teneva un po’ sulle spine. Ma per fortuna tutto si è risolto”.


Così come anche per l’altra persona che “preoccupava particolarmente viste le circostanze della segnalazione di assenza”. La localizzazione è stata frutto anche di un’iniziativa di Brusco che ha tappezzato Leh con manifesti in cui si segnalano i nomi dei connazionali mancanti, i numeri di cellulari per i contatti con le autorità italiane e l’appuntamento di ogni giorno nel ristorante ‘Chopstick Noodles’. Lo stesso diplomatico, si è appreso, è rimasto impegnato ieri nei contatti con le autorità indiane e con le squadre di soccorritori per cercare di arrivare a recuperare Riccardo Pitton, come fra l’altro chiesto in modo accorato dalla madre. E ribadito anche da Frattini che ha sollecitato “ogni sforzo per il ritrovamento” e ricevuto assicurazioni – nel corso di un incontro tra l’ambasciatore a Delhi ed il viceministro degli esteri indiano – per un forte impegno nelle operazioni.


Già ieri in mattinata comunque c’era stata una prima buona notizia: altri due italiani, un uomo ed una donna, che erano bloccati a Kargil, erano finalmente riusciti a mettersi in cammino, parte a piedi e parte in jeep, per Leh.


Senza sosta la Protezione civile ed i militari indiani continuano ad aprire varchi nel mare di fango ed a scavare, liberando gruppi bloccati e dissotterrando cadaveri. Il bilancio ufficiale delle vittime è a quota 183 morti, centinaia di feriti e 200 dispersi.