Yacht: finte società scovate dal Fisco, nel mirino anche Vasco e Boldi

ROMA – Finte società di charter nautico, ovvero di noleggio di imbarcazioni, sono finite nel mirino del fisco. Gli 007 dell’Agenzia delle Entrate, nel corso dei controlli sulle attività stagionali, hanno individuato, in particolare in Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia, numerosi casi di societa’ che, sotto le mentite spoglie di ‘’noleggio di mezzi di trasporto marittimo e fluviale’’, coprivano invece il mero utilizzo personale delle imbarcazioni di lusso da parte degli stessi titolari.

Nella rete degli 007 sono finiti Massimo Boldi e Vasco Rossi. L’attore e il cantante, secondo quanto si apprende, avrebbero anche loro utilizzato il ‘trucco’ di utilizzare queste finte società.
Lo yacht di Rossi, una imbarcazione di 24 metri, risulta intestato ad una società posseduta dallo stesso cantante al 90% e per il restante 10% da altri soci residenti in Svizzera. Lo yacht di Boldi, 24 metri, risulterebbe intestato ad una società di charter di proprietà del comico e della figlia e sarebbe utilizzato esclusivamente dalla famiglia dell’attore. In entrambi i casi il meccanismo della interposizione di una società consentiva ai due vip di ottebnere consistenti risparmi fiscali su Iva e accise e di far comparire come costi della società il personale di bordo.

Nei numerosi casi riscontrati dagli agneti, si tratta in media di natanti di più di 20 metri e di valore superiore a 1,5 milioni di euro. In campo sono scesi a setacciare i litorali del Belpaese centinaia di investigatori dell’Agenzia delle Entrate, lo riferisce una nota dell’agenzia.
Si tratta di società unipersonali, o con pochi soci riconducibili allo stesso ambito familiare, con minimo capitale sociale (10mila euro) che detengono un’unica imbarcazione in leasing, la cui reale attivita’ non e’ rivolta al mercato ma e’ indirizzata al mero godimento del bene da parte dei diretti titolari. Infatti, il natante viene noleggiato esclusivamente ai soci o ad altre società che hanno la medesima compagine sociale. Le compagnie di charter intercettate, quindi, rappresentano società di comodo, utilizzate per celare il carattere elusivo dell’operazione e per abusare della forma giuridica societaria di noleggio.

I ‘’vantaggi’’ di costituire una società di comodo sono vari, spiega l’Agenzia delle Entrate: dichiarare di svolgere l’attività di noleggio, anziché di possedere a titolo personale la medesima imbarcazione, infatti, permette di ottenere numerose agevolazioni di natura fiscale, economica e finanziaria. Innanzi tutto la separazione del proprio patrimonio da quello della società, con il beneficio della responsabilità limitata; il mancato esborso dell’Iva sui costi riconducibili all’acquisizione dell’imbarcazione in leasing; la mancata applicazione delle accise sul gasolio (circa il 50% del prezzo del gasolio), che comporta anche un risparmio in materia di Iva e infine la detrazione dell’Iva e delle spese sostenute per mantenere la barca e il suo equipaggio.