Tirrenia, tribunale dichiara l’insolvenza

ROMA – Il tribunale fallimentare di Roma ha dichiarato l’insolvenza per Tirrenia, richiesta dal commissario straordinario Giancarlo D’Andrea. Ora scatta la procedura di amministrazione straordinaria.


La dichiarazione di insolvenza apre la strada ad un percorso di amministrazione straordinaria che potrà sfociare nella riattivazione del percorso di privatizzazione della compagnia sotto il controllo e la tutela dei giudici delle procedure concorsuali. Il momentaneo blocco del passaggio di Tirrenia e Siremar ai privati di Mediterranea Holding di Navigazione apre scenari nuovi per la società controllata al 100% da Fintecna.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha assicurato che il governo e l’amministratore straordinario di Tirrenia non hanno intenzione di suddividere le attività aziendali della società. Non ci sarà quindi il cosiddetto ‘spezzatino’. ‘’Desidero rassicurare i lavoratori che è intendimento del governo di procedere, con la collaborazione dei sindacati e attraverso la Legge Marzano alla privatizzazione di Tirrenia, salvaguardando i livelli occupazionali ed assicurando i collegamenti marittimi’’.


Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo annuncia un ricorso alla Consulta “perché il decreto del governo non ha visto la presenza del presidente della Regione. Questo vuol dire mettersi sotto i piedi lo Statuto che prescrive che il presidente della Regione sia presente quando si riunisce il Consiglio dei ministri per trattare questioni che riguardano la Sicilia”.


La società di navigazione ha rivestito un ruolo di primo piano nell’armamento nazionale e nel Mediterraneo, fin dagli anni ‘30. Tirrenia era nata, nel 1936, dalla integrazione delle flotte della Compagnia Italiana Transatlantica e della Società Florio e, poi, dalla Compagnia Sarda di Navigazione e della Società Adriatica. Dopo la seconda guerra mondiale, l’accrescimento del reddito medio, la motorizzazione e il crescente flusso turistico hanno consentito il consolidamento di Tirrenia. Gli anni ‘52-’63 vedevano l’entrata di nuove unità che primeggiavano per stazza, velocità,capacità passeggeri e una nuova gamma di sistemazioni. Nel 1966 alcune unità impiegate sui collegamenti con la Sardegna erano sostituite con i traghetti. A fine anni ‘60, i passeggeri superavano i due milioni, le auto al seguito toccavano quota 200.000 e le merci trasportate erano mezzo milione di tonnellate.


Nel corso degli anni ‘80, Tirrenia ha avviato un processo di ammodernamento. Sono state costituite società regionali per il collegamento di Toscana, Campania, Lazio e Sicilia e Sardegna con le rispettive isole minori.
Oggi Tirrenia e Siremar, con una flotta di 44 navi, garantiscono collegamenti tra l’Italia continentale e le isole maggiori e tra la Sicilia e le isole minori. Sul Tirreno è impiegata una flotta composta in gran parte dai nuovi supertraghetti. La flotta della Divisione Adriatica effettua collegamenti con l’Albania e le isole Tremiti.