«Con il governo tecnico il Nord se ne va»

PONTIDA – Umberto Bossi da Ponte di Legno, dove è in vacanza, ha mandato un messaggio chiaro: la Lega è contraria al governo tecnico ed è pronta a far scendere in piazza la Lombardia, il Piemonte e il Veneto al fianco del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Da Pontida, alla festa leghista, Roberto Calderoli ha rilanciato il messaggio del senatur ed è andato anche oltre, ammonendo che il Nord è pronto ad andarsene.


A Pontida, luogo simbolo del Carroccio, sotto un acquazzone ma davanti ad un migliaio di persone, Calderoli ha detto chiaro che l’alternativa a questo governo sono le elezioni:
– Noi abbiamo l’obbligo di realizzare le riforme e il programma – ha detto -. L’alternativa sono le elezioni, diversamente altro che piazza, per me il Nord se ne va.


Il popolo leghista ha applaudito gridando lo slogan ‘Secessione, Secessione’’.
– Non sto parlando di una cosa che dice la Lega – ha detto Calderoli – ma di una cosa che potrebbe nascere spontaneamente. Stiamo perseguendo le riforme e vogliamo realizzarle con questo governo. L’alternativa sono le elezioni e se qualcuno vuol fare un colpo di stato poi paga le conseguenze.


Non poteva mancare un riferimento ai finiani.
– Ogni volta che parla Fini – ha commentato – noi guadagniamo voti, quando parla Bocchino li raddoppiamo e quando si parla di Montecarlo li quadruplichiamo.


E ha aggiunto di aver preso appuntamento con Gianfranco Fini.
– Per la libertà della Padania – ha sottolineato – se serve fare il patto con il demonio, io trombo anche con il demonio.


Una stoccata, poi, a Montezemolo.
– E’ stato cacciato da Confindustria, poi dalla Fiat e anche la Ferrari non vince più – ha segnalato -. Lui vorrebbe dare i consigli a noi? Ecco perchè quando sento questi signori dire che non bisogna andare alle elezioni mi convinco che sono l’unica alternativa.


Calderoli ha commentato anche l’intervento del presidente della Repubblica e si è detto sostanzialmente d’accordo.
– La Lega sta proponendo la mediazione per le riforme – ha puntualizzato -. D’accordo con lui, ma l’alternativa non può essere un governo che blocca le riforme.


Quindi ha aggiunto:
– Napolitano è un vecchio comunista e non darà l’incarico a chi ha perso le elezioni.
Davanti al popolo leghista non poteva non parlare del federalismo, compreso quello demaniale.


– Ognuno deve comandare a casa propria – ha detto e parlando della sanità del sud ha raccontato di avere visitato un ospedale in Sicilia:
– Me ne sono andato dicendo: mi fate schifo.