Assegni di mantenimento, al Nord i più alti d’Italia

ROMA – In Italia, su oltre 21 milioni di contribuenti, sono 57.284 coloro che versano un assegno di mantenimento all’ex coniuge e lo indicano nella dichiarazione dei redditi. La media annuale per assegno è di 5.920 euro, ma in ben 5 regioni – quattro del Nord – l’ammontare supera i 6 mila euro: Veneto con 8.460 euro, Lombardia con 8.020, Emilia Romagna con 6.860, Piemonte con 6.280 e Lazio con 6.190. Lo rileva uno studio dell’Ancot, l’Associazione Nazionale Consulenti Tributari, da cui emerge in sostanza una situazione molto differente tra Nord e Sud, in parallelo con il diverso stato reddituale dei contribuenti e con il minor numero di separazioni al Sud.


La ricerca è nata dall’elaborazione dei dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni del 2009 riferite ai redditi 2008 dei lavoratori dipendenti. La fotografia che esce dall’analisi dice anche come come stia cambiando la struttura sociale dell’Italia. L’Ancot ricorda in proposito le rilevazioni dell’Istat. Il quadro, riferito al 2008, dice che la durata media del matrimonio è pari a 15 anni. Circa un quarto delle separazioni, tuttavia, ha riguardato matrimoni di durata pari o inferiore ai sei anni.Considerando per lo stesso anno i soli provvedimenti di divorzio, il matrimonio dura mediamente 18 anni.


Oltre un divorzio su cinque ha riguardato matrimoni celebrati da meno di 10 anni. In base all’art.156 del codice civile, il coniuge al quale non è addebitata la separazione ha diritto di ricevere dall’altro un assegno di mantenimento, qualora sia sprovvisto di sufficienti redditi propri. Per stabilire l’entità dell’importo, il giudice tiene conto della situazione economica complessiva di entrambi i coniugi, ma può anche stabilire che ciascuno provveda autonomamente al proprio mantenimento.


I dati Istat indicano che il fenomeno dell’instabilità coniugale presenta situazioni molto diverse sul territorio: nel 2008 si va dal valore minimo di 186,3 separazioni per 1.000 matrimoni che caratterizza il Sud al massimo osservato nel Nord-ovest con 363,3 separazioni per 1.000 matrimoni.