Nucleare, Khamenei: “Sì alla via negoziale”

ROMA – L’Ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, ha ribadito che Teheran è disposta a seguire la via negoziale nella sua disputa sul nucleare con l’Occidente ma ha escluso ogni trattativa con gli Stati Uniti fino a quando Washington manterrà in vigore le sanzioni e continueraà a ‘’minacciare’’ la Repubblica islamica.
‘’Non è possibile trattare in un clima di intimidazione’’, ha detto Khamanei in un discorso diffuso ieri dalla Tv iraniana e poi ripreso anche dal sito dall’emittente di stato in lingua inglese Press Tv.

‘’Vari esponenti del nostro paese tra cui il presidente Ahmadinejad hanno detto e ripetuto di essere favorevoli al dialogo ma in questa situazione non con gli Stati Uniti, che sul dialogo proiettano l’ombra delle minacce, delle sanzioni e della prepotenza’’. All’inizio del mese Mahmud Ahmadinejad aveva espresso l’auspicio che gli Usa volessero intavolare con Teheran un negoziato per uno scambio di combustibile nucleare ed aveva proposto un faccia a faccia sui problemi globali al presidente americano Barack Obama.

L’idea del dibattito non era stata presa sul serio a Washington ma il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva comunque detto che gli Stati Uniti non abbandonano la via diplomatica e che le trattative con Teheran potrebbero riprendere a fine settembre o a inizio ottobre.

Khamenei non ha chiuso la porta agli americani ma ha detto che la trattativa sarà possibile solo in caso di una revoca delle sanzioni e di un cambiamento di toni da parte degli Stati Uniti.
‘’Basta con le minacce, basta con le sanzioni’’, ha detto la Guida suprema. Khamenei ha poi ammonito gli Usa che in caso di un intervento militare contro l’Iran, il conflitto non sarà limitato all’ambito regionale.

Il 6 giugno scorso il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha inasprito l’embargo contro la Repubblica islamica per il suo controverso programma nucleare e un mese dopo gli Stati Uniti hanno varato sanzioni supplementari che colpiscono il settore energetico e quello finanziario. La presa di posizione di Khamenei giunge a tre giorni dall’avvio della centrale di Bushehr, costruita dalla Russia. E’ questo il primo impianto del genere ad entrare in funzione in Iran e l’Occidente non ha mancato di esprimere le proprie preoccupazioni.

Ieri il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha cercato di tranquillizzare i partner di Mosca:
‘’E’ totalmente protetta da qualsiasi rischio di proliferazione’’, ha assicurato. Le inquietudini comunque rimangono: appena due giorni fa l’Iran ha annunciato che entro la prima metà del 2011 inizierà a costruire un nuovo sito per l’arricchimento dell’uranio.