Egitto, 8 mila euro per mandare i figli in Italia

ROMA – Famiglie egiziane pagano ai trafficanti di clandestini fino a 5.500 euro, in alcuni casi anche 8 mila euro, per far arrivare in Italia i loro figli. Lavoro sottopagato, in nero, nei mercati, nei ristoranti; vita su strada, perfino prostituzione: i minori egiziani sono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento perché la necessità di ripagare il debito per il viaggio in Italia li spinge a lavorare a qualsiasi condizione.


Per mandarli nel nostro paese le loro famiglie contrattano e pagano mediamente agli smugglers (trafficanti, secondo i minori, appartenenti alla mafia egiziana e italiana) una cifra che va dai 4.700 ai 5.500 euro. Recenti casi seguiti da Save the Children in Sicilia sembrano indicare un incremento della cifra fino a 8.000 euro.


Questa cifra – per l’organizzazione – garantisce l’arrivo nel nostro paese attraverso la Sicilia, mentre per ulteriori spostamenti interni, fino al luogo finale di destinazione, pare che i minori debbano pagare una cifra aggiuntiva di circa 200 euro.

Pur trattandosi di un contratto fittizio, la famiglia del minore si trova costretta a pagare, spesso attraverso delle cambiali, entro i termini stabiliti. Il mancato rispetto dei ‘termini di pagamento’ può comportare un’azione penale e nei casi più gravi, la detenzione dei genitori debitori. Il minore in Italia, schiacciato dal senso di responsabilità verso i genitori, è indotto a cercare qualsiasi opportunità di guadagno e di lavoro.