Famiglia Cristiana attacca il ‘berlusconismo’

ROMA – Il “berlusconismo” sta distruggendo il dissenso e ha gia’ spaccato in due il mondo cattolico. E nell’ Italia del Cavaliere, a differenza delle “attuali democrazie”, “comanda solo lui”.

In un torrido giorno di fine agosto Famiglia Cristiana lancia l’ennesimo affondo al presidente del Consiglio e alle sue esegesi costituzionali senza nascondere un certo allarme per le divisioni che attraversano gli ambienti cattolici davanti allo spettro di un ritorno anticipato alle urne. Divisioni attribuite anch’esse “alla discesa in campo di Berlusconi”.

Nello stesso giorno Farefuturo, Fondazione vicina a Fini, scrive ai berlusconiani moderati invitandoli a cambiare strada, abbandonando l’idea “che la Rivoluzione liberale (quella che guardava alla signora Thatcher e al presidente Reagan con ammirazione e con invidia) possa avere il volto di Vladimir Putin, e possa davvero consumarsi sotto il tendone di Gheddafi”.

Parole che richiamano quelle di Walter Veltroni, ex leader del Pd, che questa mattina, dalle colonne del Corriere dell Sera, metteva in guardia contro il rischio “che si faccia strada, anche in Occidente, quella suggestione di ‘democrazia autoritaria’ che è già realtà nei sistemi russo o cinese”.
Tuttavia, nel bilancio di fine giornata, il coro moderato viene travolto da uno scontro al vetriolo, con il settimanale cattolico all’attacco, e le voci forti del Pdl, tra cui Bondi e Lupi, a gridare allo “sconcerto rendendo pubblico il proprio “disgusto” per l’articolo, tacciando il settimanale dei Paolini di essere ormai “una fotocopia del Fatto quotidiano e dell’Unità”.

Il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro si spinge ancora piu’ avanti definendo l’articolo un esempio di “pornografia politica”.
“Dice il vero sul premier e il governo”, replica Ventura del Pd. Per De Magistris (Idv) quella del Pdl al settimanale è “un’aggressione tribale”, e Pedica suggerisce di “cacciare Berlusconi e leghisti dalle chiese”.
A scatenare l’ira del Pdl e’ stato un editoriale dal titolo “Il cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata” sul numero di Famiglia Cristiana domani in edicola. “La situazione politica italiana – vi afferma Beppe del Colle, firma di punta del settimanale diretto da don Sciortino – è unica in tutte le attuali democrazie, che prevedono sistemi bilanciati, in cui nessun potere puo’ arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di piu’ in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione”.

Citando poi le parole di Berlusconi sul “piano dei cinque punti” e sui “formalismi costituzionali”, accusa il premier di aver cosi’ confessato che “in Italia comanda solo lui”.
Parole impermeabili al dissenso – sostiene Famiglia Cristiana – grazie al controllo dei mezzi d’informazione e alla “regola” del ‘berlusconismo’ che “se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il ‘metodo Boffo’ (chi dissente va distrutto) è fatto apposta”.

Moltissime le reazioni, soprattutto quelle, negative, provenienti da casa Pdl, alle quali si aggiunge in serata quella del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini che accusa Famiglia Cristiana di “propaganda e faziosità”, invitandola ad “analizzare con piu’ obiettivita”’ “i risultati raggiunti” dal presidente e dalla maggioranza.

Della situazione politica in Italia, tuttavia, cominciano a preoccuparsi anche i massimi rappresentanti del mondo cattolico italiano, visto che solo tre giorni fa il giornale dei vescovi di Avvenire paventava il pericolo di una “decadenza” della politica in Italia e “del governo della cosa pubblica”, sebbene “senza eccezioni di schieramento”.