Scuse agli italo-americani internati durante la II Guerra mondiale

LOS ANGELES – Il Parlamento della California ha approvato una risoluzione per scusarsi con gli americani di origine italiana che furono internati come “stranieri nemici” negli anni della seconda guerra mondiale.
Nella risoluzione si esprime “il più profondo rincrescimento” per i maltrattamenti inflitti agli italiani e agli italo-americani. Le vittime principali della xenofobia durante la seconda guerra mondiale furono i giapponesi – 120 mila di loro furono imprigionati e nei loro confronti sono stati fatti da tempo ampi mea culpa – ma anche tremila italiani furono internati o soggetti a restrizioni negli Stati Uniti.


La risoluzione (numero 95) è stata presentata dal senatore Simitian e cofirmata da Ammiano, Hill, Niello e Portantino.
“Questa risoluzione mira a riconoscere formalmente che il trattamento riservato agli italo-americani durante la II Guerra Mondiale fu profondamente ingiusto, a deplorare nel modo più profondo questi atti e a riaffermare l’impegno del nostro Parlamento a preservare i diritti di tutti i popoli e a celebrare il loro contributo”, si legge nella presentazione.


Nella premessa si ricordano quindi i numeri della massiccia emigrazione italiana negli Usa: “dal 1852, più 15 milioni di italiani sono emigrati negli Stati Uniti, portando con loro una cultura ed un patrimonio che hanno arricchito le vite di tutti gli americani; il trattamento degli italo-americani durante la II Guerra Mondiale fu autorizzato con l’”Alien Enemies Act” (Stranieri nemici), approvato dal Congresso nel febbraio del 1942 e reso esecutivo nel marzo dello stesso anno”.


In questi atti, si ricorda nella risoluzione, “si disponeva che gli italiani e i loro familiari portassero sempre con sé un documento di riconoscimento, subissero limitazioni nel diritto di spostarsi, fossero soggetti al coprifuoco. A loro vennero anche sequestrati beni di proprietà”.


In quegli anni, si legge ancora nel documento approvato, “10mila italo-americani residenti nella West Coast furono costretti a lasciare le proprie case; a loro fu anche proibito di entrare nelle zone costiere durante tutta la II Guerra Mondiale. Migliai di emigrati italo-americani furono arrestati e in centinaia furono internati nei campi militari, durante il conflitto”.


“La storia di come furono trattati gli italo-americani – prosegue il documento – merita di essere raccontata perché è bene che si sappia cosa è successo e che si ricordi che quelle vite furono ingiustamente sconvolte e che la loro libertà fu violata”, ma anche “per cercare di riparare al danno inferto agli italo-americani ed evitare che simili ingiustizie e violazioni delle libertà civili si ripetano nel futuro”.
Nella risoluzione si indica come “opportuno” il riconoscimento di “tali eventi nel mese di ottobre che è tradizionalmente il mese del patrimonio italo-americano”.