Ucciso un commerciante italiano I locali si listano a lutto

CORO – L’uccisione del commerciante italo-venezolano Davide Prati Guido è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ieri, il giorno dopo l’assassinio, l’80 per cento dei locali commerciali della zona Franca sono rimasti chiusi per protestare contro l’insicurezza urbana.

Il coproprietario del supermercato ‘la Franco Italiana’, che si trova nella città di Punto Fijo (stato Falcón), è stato freddato da un colpo alla testa martedì a mezzogiorno. Davide, 49 anni, si era recato in casa della madre, Caterina Guido de Prati, per pranzare con lei, quando si era accorto che due persone di servizio erano state legate e imbavagliate in una stanza. Si pensa che la vittima abbia cercato di salvare la madre che era stata sequestrata e che i delinquenti gli abbiano immediatamente sparato alla testa. Davide è così morto sul colpo.

La polizia dello stato Falcón sta ricercando i tre possibili assassini, due uomini e una donna che porta un apparecchio ai denti. Dopo lo sparo i tre sono fuggiti in un fuoristrada Terios rosso portando con sé le armi che erano presenti nella casa dell’agguato: quella della vittima, quella del padre di Davide ed un’altra di collezione.

Ad ottobre si sarebbero festeggiati i 60 anni del supermercato, ma Davide, nipote di un emigrante italiano, è venuto a mancare prima. La sua vita era stata però già segnata da una condanna. Insieme ad un altro italo-venezolano, Luca Emanuele Caruzzo Poerio, era stato condannato il 26 gennaio scorso a tre anni di prigione per accapparramento e alterazione fraudolenta dei prezzi. Il processo penale era iniziato nel 2008, dopo che la polizia aveva trovato nel negozio una grossa quantità di prodotti della canasta basica, sottoposti al controllo statale dei costi, che erano venduti a prezzi molto più elevati di quelli prefissati.

A seguito del violento omicidio di Davide, la Camera del commercio e dell’industria di Paraguanà (Cacoinpar) ha voluto sottolineare che la decisione di listare a lutto tutti i negozi è una forma di “protesta silenziosa e simbolica contro l’insicurezza”.

“Abbiamo fatto appello ai commercianti della regione – ha detto Karina Donis, la seconda vicepresidenta di Cacoinpar – affinché tutti siano solidali all’iniziativa. Basta porre un nastro nero davanti alla porta dei locali in segno di lutto”.

Anche le comunità cinesi, colombiane e arabe hanno partecipato alla protesta durata ieri dalle 6 di mattina alle 6 di sera.
Donis ha sottolineato inoltre che gli stessi corpi della polizia hanno ammesso la carenza di risorse per combattere il problema della delinquenza:
“Mancano armi, funzionari, sistemi di vigilanza, di trasporto e di comunicazione”.
B.M.E.