Bossi: si va avanti così, senza Udc e no elezioni

LESA – “Si va avanti così – ha detto Bossi – senza Casini e senza l’Udc per realizzare il programma”. Ad una domanda dei cronisti su possibili elezioni anticipate Bossi ha risposto: “no, al momento non si fa niente”.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato in elicottero a villa Campari, a Lesa, per l’incontro con il leader della Lega Umberto Bossi per discutere dell’attuale situazione all’interno della maggioranza del governo. Davanti alla villa molti giornalisti, fotografi e operatori televisivi ma anche tanti curiosi in attesa di poter vedere l’ingresso dei protagonisti del vertice.

Con Bossi la delegazione leghista formata dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, dal presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e dal capogruppo del Carroccio al Senato Federico Bricolo. A Lesa è arrivato anche il ministro dell’economia Giulio Tremonti ed è atteso il ministro Roberto Maroni.

BONAIUTI, PREMIER SODDISFATTO, CON BOSSI VA SEMPRE BENE – “Il presidente Berlusconi è soddisfatto, come sempre non poteva mancare l’accordo con Bossi e con la Lega”. Lo afferma il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, commentando al telefono il vertice di Lesa.

BOCCHINO (FLI): BENE BOSSI, VELLEITA’ UDC A POSTO NOSTRO – “Le parole di Bossi sul voto anticipato sono più che condivisibili, non c’é ragione di andare alle elezioni anticipate. La maggioranza ha gli stessi voti della prima fiducia, solo che ora i soggetti che la formano non sono più tre ma quattro: Pdl, Fli, Lega e Mpa. E’ velleitario sostituire Fini con Casini”. Così Italo Bocchino, presidente dei deputati di Fli, al telefono con l’ANSA. “Noi garantiamo la nostra fiducia sul programma di governo fino all’ultimo giorno di legislatura così come siamo pronti a discutere di altri temi secondo le prerogative dei parlamentari ma non a subire aut aut”, aggiunge Bocchino. “E’ velleitaria l’idea di qualcuno dell’entourage di Berlusconi di voler sostituire Fini con Casini e va contro la volontà dell’elettorato – spiega ancora Bocchino – Sostituire Fini con Casini, come forse pensava di fare qualcuno, non interessa a Casini e non interessa neanche alla Lega”. “Diverso sarebbe un ragionamento ‘tatarelliano’ di allargare la maggioranza a quell’area moderata che rappresenta il 65% degli italiani – continua Bocchino – in quel caso se ne può discutere ma non sarebbe una novità. Lo stesso Berlusconi lo ha proposto a Casini che gli ha detto no, a Rutelli che gli ha detto no e ultimamente a Riccardo Villari, senatore rimasto deluso dal Pd. Ecco, nel caso Berlusconi volesse allargare la maggioranza senza rinunciare a chi è stato votato dall’elettorato, se ne può discutere”.

BOCCHINO, NO ANNUNCIO NASCITA PARTITO A MIRABELLO – “Non è in programma per Mirabello l’annuncio di nessun partito, settembre sarà un mese delicato ed è bene che non ci siano scatti e strappi da parte di nessuno”. Lo afferma Italo Bocchino, presidente dei deputati di Fli, ai microfoni del Tg3. Una riunione del gruppo del presidente della Camera è invece in programma nei giorni precedenti la festa di Mirabello.

”Non e’ in programma per Mirabello l’annuncio di nessun partito, settembre sara’ un mese delicato ed e’ bene che non ci siano scatti e strappi da parte di nessuno”. Lo afferma Italo Bocchino, presidente dei deputati di Fli, ai microfoni del Tg3. Una riunione del gruppo del presidente della Camera e’ invece in programma nei giorni precedenti la festa di Mirabello.

BERSANI, NON BASTANO DUE CHIACCHIERE PER RISOLVERE – “Dopo l’agosto che abbiamo visto non bastano due chiacchiere sul lago Maggiore a risolvere il disfacimento di questa maggioranza”. Lo ha detto intervistato dal Tg1 il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani che invita il premier as andare “in Parlamento a certificare la crisi: il Paese – ha spiegato – con i problemi che ha non può vivacchiare aspettando tutte le sere il bollettino meteo da Arcore”.

MARONI, VEDO OPERAZIONE PER FAR FUORI BERLUSCONI – ”Io non sono certo che si riesca a ricomporre la situazione, credo anzi che ci sia un’operazione in corso per far fuori Berlusconi e dobbiamo capire come muoverci”.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha commentato cosi’ la situazione in corso.

”La Lega – ha aggiunto – la sua indicazione l’ha gia’ data, se non c’e’ una maggioranza che venga certificata bisogna andare subito a nuove elezioni”. Per quanto riguarda invece il rapporto con l’Udc, Maroni ha tagliato corto: ”Bossi ha parlato chiaro”.

Dal vertice ”mi aspetto che si prenda una decisione su cosa fare nei prossimi giorni della settimana che saranno decisivi” auspica il ministro dell’Interno. ”Mi aspetto una strategia – ha aggiunto – che significa saper cosa fare nel caso che accada una certa cosa e cosa fare nel caso che ne succeda un’altra per evitare di trovarci impreparati”.

“Non è accettabile che chi ha perso le elezioni governi, chi ha vinto deve governare e tutto ciò che è diverso da questo sa molto di palazzo romano e poco di democrazia”. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, parlando al Meeting di Cl in una conferenza stampa, è tornato a spiegare meglio il suo sospetto di “un’operazione per far fuori Berlusconi” a cui aveva accennato in precedenza. “Non è un complotto – ha detto Maroni – ma un progetto che a me non piace, ma che è sostenuto da molti.

Il progetto prevede di concludere il lungo e utile periodo di guida di Berlusconi e sostituirlo con qualche altra cosa. Non ci sono complotti o società segrete, lo vedo leggendo sui giornali: quando qualcuno dice prima la liberazione dal berlusconismo, poi si vedrà o propone un governo tecnico, mi sembra un progetto, politicamente legittimo, ma che non tiene conto del sistema di democrazia reale, che a me non piace e che io intendo contrastare. Io e la Lega siamo contrari”.

IDV, LA PAURA FA NOVANTA, BERLUSCONI TEME LE URNE – “Come era facile prevedere la paura fa novanta. Il dato che emerge dal vertice tra Berlusconi e Bossi è la conferma che l’attuale maggioranza ha paura del voto. Il presidente del Consiglio, infatti, si è reso conto che le elezioni anticipate sarebbero una sicura sconfitta per questo governo. Il dittatorello e i suoi sodali sono proprio arrivati al capolinea”. Lo dice il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

“Berlusconi e Bossi sono ormai minoranza nel Paese – prosegue Orlando . Nei prossimi giorni, quando riproporranno le loro scelte dissennate in materia di giustizia e tenteranno di difendere l’impunità dei ‘ladroni di Roma’, della cricca e della casta, scopriranno quanto è seria l’opposizione in Italia”.

PDL: ROTONDI, BERLUSCONI OFFRI’ A FINI GUIDA PARTITO – ”Mi risulta che Berlusconi offri’ a Gianfranco Fini di guidare il partito e Fini scelse di fare il presidente della Camera”. Lo ha affermato il ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi, parlando dal palco di ‘Cortina InConTra’. ”Fu un errore per il partito, per il Governo e per Fini” ha concluso Rotondi.

GOVERNO: MARCEGAGLIA, DEVE ANDARE AVANTI, SEGUA PROGRAMMA – “Questo governo deve andare avanti deve governare” è necessario in un contesto di “ripresa fragile”. Lo dice la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che sottolinea: “Parlare di elezioni e di una politica che si continua a insultare e non si concentra sui problemi veri è inaccettabile”. Il governo “ha avuto la fiducia dei cittadini e ora deve governare e portare avanti il programma per il quale ha avuto la fiducia”.