Inter, Benitez già a caccia del bis

Poco più di un mese di lavoro e per Rafa Benitez c’è già l’opportunità di conquistare il secondo successo della gestione nerazzurra. Un paradiso, ha sobillato Mourinho, e quando un cronista prova a spingere il tecnico verso dichiarazioni un po’ meno diplomatiche rispetto al solito dalla parte opposta, viene fuori l’esperienza di chi qualche conferenza stampa, in carriera, ha dovuto affrontarla. “Penso che se siamo qui è perché giocatori e società sono andati molto bene nel recente passato.


Possiamo vincere, pensiamo alla partita, dopo parliamo del paradiso. In ogni caso non ho intenzione di parlare degli altri allenatori, è importante per noi concentrarci sulla partita”. Giocatori e società davanti a tutti, come nelle dichiarazioni sul tema espresse negli altri giorni. Tutto pur di respingere gli “assalti” dell’ultimo predecessore, con cui il rapporto è sicuramente più burrascoso rispetto a quello con Quique Sanchez Flores.


“Ho una buona relazione con lui e per noi non può che essere stimolante affrontare una squadra come l’Atletico, piena di talento”. Buon feeling, dunque, ma non così tanto da favorirlo in qualche modo.
“Dov’è Quique? – dice ridendo l’allenatore prima di rispondere ad una domanda sui possibili cambiamenti rispetto al passato -. È importante fare le cose che i giocatori hanno fatto bene lo scorso anno, parlando con loro ci siamo resi conto che cambiare necessita tempo”. È per questa ragione che l’undici titolare non dovrebbe discostarsi molto da quello che ha battuto la Roma. Ci sono aspetti, soprattutto difensivi, che poco sono piaciuti allo staff tecnico guardando le gare della stagione chiusa a maggio e le prime uscite in precampionato, Supercoppa a Milano compresa. “La nostra è una squadra formata da elementi di grande esperienza, abbiamo parlato di questi errori. Dovremo affrontare una formazione con giocatori intelligenti, che sanno giocare tra le linee, come ad esempio Forlan. Sarà fondamentale per noi cercare di controllare anche questo aspetto.


Abbiamo lavorato tanto in questo mese, ma se facciamo tre gol e ne subiamo uno come nell’ultima gara, a noi va bene. Dopo aver visto la finale di Europa League posso dire che altrettanto importante sarà non farli segnare nei minuti finali. In ogni caso abbiamo studiato sia quella partita che le altre dell’Atletico di questo precampionato”. Gli spauracchi, almeno sulla carta, sono Aguero e Forlan. Proprio l’uruguaiano ha segnato le due reti che hanno permesso ai ‘colchoneros’ di essere qui a Montecarlo. “Sono due grandissimi giocatori – ha dichiarato il capitano Javier Zanetti, che oggi taglierà il traguardo dei quindici anni di Inter, avendo esordito il 27 agosto del 1995 contro il Vicenza -, Forlan è stato uno dei migliori al Mondiale e non solo al Mondiale, Aguero è pericolosissimo nell’uno contro uno”. “Quindici anni fa – racconta il capitano nerazzurro -, nella stessa data di oggi, debuttavo a San Siro vincendo uno a zero contro il Vicenza, con un grande gol di Roberto Carlos. Ricordo ancora l’emozione fortissima, la stessa emozione che mi ha accompagnato per tutti questi quindici anni. Ora vogliamo continuare questo grande cammino, sappiamo che non sarà facile ma vogliamo provarci. È chiaro che quando c’è qualche cambiamento tattico ci vuole un po’ di tempo per assimilarlo, ma la squadra vuole seguire Benitez nelle sue indicazioni.


Forlan e Aguero sono certamente due degli avversari più forti, abili, e quindi meritano attenzione. Siamo qui con l’intenzione di vincere, sapendo che affrontiamo una grande squadra come l’Atletico Madrid”.