Giovinco ispira gli emiliani

PARMA – Mai come ieri sera il mercato delle pulci si dimostra conveniente. Perché l’ingaggio della Pulce con la “P” maiuscola, cioè Sebastian Giovinco, ha regalato al Parma un’iniezione di classe che, combinata con la potenza di Bojinov (o, perché no, con la freschezza di Paloschi o l’esperienza di Crespo), sembra poter proiettare i gialloblù a rinverdire i fasti di qualche lustro fa. Mentre il Brescia ha dimostrato al Tardini di non essere in grado di metabolizzare immediatamente colpi di mercato dell’ultim’ora come Diamanti. Né, peraltro, sembra l’unica della serie A con questo problema.

Si comincia con il Parma che prova a prendere possesso del campo, a costo di fare l’antica melina. Col Brescia che tenta di rompere la ragnatela, cercando il colpo in contropiede e andandoci molto vicino al 6’, quando su cross da sinistra, Possanzini tocca da distanza ravvicinata ma il Parma si salva. I bresciani, però, compiono qualche minuto dopo l’errore di dimenticare il tasso tecnico dell’avversario, e in particolare di Giovinco: perché la Pulce, quando riceve da Bojinov il tocco giusto vicino al limite dell’area, si inventa un corridoio in cui manda un delizioso pallonetto ancora per il bulgaro, che non si fa pregare: stoppa di petto e mette dentro al volo. Il Brescia, inevitabilmente, accusa il colpo: prova, certo, a reagire, cercando i piedi di un Diamanti ancora spaesato. Ma presta il fianco al classico copione dell’avversario in vantaggio.

Puntualmente, i contropiede diventano l’arma preferita degli uomini di Marino, e in particolare di Giovinco, che si gode finalmente il ruolo di uomo-squadra. Dai suoi piedi nascono pressoché tutte le ripartenze del Parma, e sempre da una sua giocata arriva nel recupero il gol del raddoppio: punizione della Pulce da fuori area, torre di Lucarelli da sinistra e tocco vincente di Morrone.

Si va al riposo, ma nella ripresa il copione non cambia. Certo, all’inizio Caracciolo sfiora il gol (bravo Mirante) con un bel tacco, ma poi la Pulce torna in cattedra. E sono assist e giocate deliziose, fino alla punizione pennellata dal limite che va a rimbalzare sulla traversa. Iachini prova allora a pompare fiuto del gol, inserendo Eder per Diamanti, che non la prende benissimo. E’ solo, guarda caso, quando Giovinco inizia ad accusare un po’ di affaticamento che il Brescia si affaccia con più insistenza nell’area gialloblù, peraltro presidiata efficacemente dalla difesa e da Mirante. Proprio Eder, di testa, colpisce il palo esterno, ma non si vede molto altro.

Così, mentre Iachini le prova tutte, compresa la sostituzione di Caracciolo con Feczesin, Marino si permette di sperimentare e di regalare al suo piccolo fantasista la standing ovation del pubblico del Tardini, sostituendolo a 5 minuti dal termine. Ma ha anche il suo bel da fare per frenare i suoi, chiamandoli a gestire la palla invece che cercare ancora la porta: ma la voglia dei gialloblù in futuro gli farà anche comodo.