L’Aquila, corteo della Perdonanza: contestato Gianni Letta

L’AQUILA – Non sono mancati momenti di tensione ieri a L’Aquila sfociati anche in qualche tafferuglio tra forze di polizia ed i cittadini del ‘Popolo delle carriole’ che volevano sfilare pacificamente dietro il corteo della Perdonanza.

I comitati spontanei hanno protestato lungo il corso principale criticando soprattutto la scelta di invitare al corteo della Perdonanza il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Sono comparsi anche alcuni striscioni con le scritte ‘il gran rifiuto della cricca’, ‘Cialente vergogna, Molinari vergogna, Letta vedi di andartene’ e una grande scritta ‘3 e 32, io non ridevo’ in riferimento all’audio in cui due imprenditori edili festeggiano all’idea dei guadagni della prossima ricostruzione dell’Aquila post-terremoto.

Il sottosegretario Letta, che per raggiungere piazza Duomo è stato costretto a seguire un percorso alternativo , rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un giudizio sulla contestazione subita ha detto: “è il giorno della Perdonanza”. Poi ha aggiunto parlando del futuro de L’Aquila: “il futuro è pari alla sua tradizione e alla sua storia. Il futuro che merita è che gli aquilani sapranno ritrovare, ricostruire e riconquistare”.

Il corteo storico della Bolla del Perdono di Papa Celestino V è partito ieri pomeriggio dal centro storico dell’Aquila per raggiungere la basilica di Santa Maria di Collemaggio per l’apertura della Porta Santa che segna l’inizio del Giubileo aquilano, della durata di un giorno. E’ stato il Cardinale Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei Cristiani, a bussare con il ramo d’ulivo per tre volte sulla Porta Santa della basilica, ordinandone l’apertura.

Nel suo discorso, così come viene riportato dall’’Osservatore Romano’, il cardinale Kasper è tornato sull’attualità del messaggio della Perdonanza celestiniana e ha posto l’attenzione sul fatto che “la fede e la vita cristiana in Europa fanno i conti oggi con una crisi forse più profonda e preoccupante di quella che più di sette secoli fa affliggeva la Chiesa di Papa Celestino V”.

Anche in quest’epoca, ha ammonito il porporato, “la tentazione della mondanità incombe nella Chiesa e nella nostra vita”. Per questo il messaggio “di penitenza, di perdono e di conversione interiore’’ racchiuso nel pontificato di Pietro del Morrone è più che mai “attuale per prendere speranza e coraggio per la ricostruzione spirituale”.

Presiedendo il rito di apertura della porta santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio – nell’ambito della 716ma Perdonanza celestiniana -, il cardinale Kasper ha rilevato come “con la misericordia Dio ci dà sempre di nuovo una chance, ci concede una nuova opportunità, un nuovo inizio”. E “di questo conforto e di questo incoraggiamento abbiamo bisogno”, ha aggiunto, soprattutto in momenti di difficoltà e di prova come quelli affrontati dalle popolazioni abruzzesi dopo il terremoto del 6 aprile dello scorso anno.

“Nel segno della misericordia di Dio – ha assicurato infine – si ha la forza e il coraggio di ricostruire le case e le chiese della vostra città; la misericordia di Dio ci dà anche la forza di ricostruire la casa spirituale della città, la vita spirituale del nostro paese e della nostra Chiesa”.