Italiano morto in cella, oggi l’autopsia

FIRENZE – Si svolge stamattina l’autopsia sulla salma di Daniele Franceschi, il 31enne carpentiere di Viareggio (Lucca) deceduto lo scorso 25 agosto nel carcere di Grasse, vicino Nizza, nel sud della Francia.
Gli esami autoptici sono importanti per far luce sulla morte ancora avvolta nel mistero. Le autorità del penitenziario francese parlano infatti di decesso dovuto ad arresto cardiocircolatorio. Una versione che non convince i familiari della vittima.


Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha detto che il “nostro console a Nizza è, dal primo momento, in contatto con i familiari anche perché sia consentita la presenza di un perito di fiducia della famiglia all’ esame autoptico’’.


La mamma di Daniele Franceschi, la signora Cira Antignano, come riferiscono i giornali locali, ha raccontato che il figlio le aveva scritto in più di un’occasione di essere sottoposto a maltrattamenti, soprusi e vessazioni nel penitenziario di Grasse.


Inoltre, sempre secondo quanto rendono noto i familiari, Daniele Franceschi era uno sportivo e non aveva mai accusato problemi fisici né tantomeno difficoltà cardiache.


Il 31enne era detenuto da cinque mesi, ed era stato arrestato con l’accusa di utilizzo improprio di carta di credito. L’uomo era andato alla fine dello scorso mese di marzo in Costa Azzurra con gli amici, e il problema con la carta di credito era avvenuto in un casinò della zona.


A far insospettire la madre sulle reali cause del decesso, oltre alle lettere del figlio, anche il fatto che la morte di Daniele, avvenuta mercoledì 25 agosto, è stata comunicata alle autorità italiane soltanto il giorno dopo, e al suo avvocato francese addirittura tre giorni dopo.


Secondo quanto scriveva il 31enne, separato e padre di un figlio di 9 anni, i soprusi e i maltrattamenti in carcere sarebbero stati generati da un’ostilità dei francesi nei suoi confronti in quanto italiano, per motivi riconducibili anche a dispute calcistiche.