Presto ricorso alla Corte di Giustizia europea

PARIGI – Ancora fitto il mistero sulla morte del giovane viareggino. Esame autoptico blindato e nessun documento ufficiale.
Si è svolta oggi l’autopsia di Daniele Franceschi, il ragazzo viareggino morto in circostanze non ancora chiarite nel carcere di Grasse, nei pressi di Nizza. Prima dell’inizio dell’esame autoptico la madre ha potuto vedere il corpo del figlio.

“Solo la parte frontale, anzi, per essere precisi il viso”, ha spiegato al telefono l’avvocato Aldo Lasagna, incaricato dalla famiglia Franceschi di seguire il caso.

“Dalle indiscrezioni che mi sono state riferite sembra che ci siano delle tumefazioni intorno al naso e alla bocca, il che avvalora la tesi che ci siano stati episodi se non di brutalità quantomeno delle percosse, che il ragazzo abbia subito delle violenze fisiche. In che forma, in che modo, in che misura al momento non è dato saperlo”, ha detto ancora il legale.

L’avvocato Lasagna ha inoltre spiegato che al momento la famiglia non ha avuto accesso a nessun documento ufficiale, nessun referto medico e nemmeno ai risultati dell’elettrocardiogramma al quale Daniele sarebbe stato sottoposto – secondo la ricostruzione delle autorità carcerarie – poche ore prima della sua morte.

“L’unica documentazione in nostro possesso è quella che proviene dal ragazzo, le lettere, i manoscritti che spediva alla madre e che denunciano queste sistematiche vessazioni, questo clima di terrore che lui viveva all’interno del carcere”, spiega Lasagna.

Troppe insomma le ombre che ancora avvolgono la morte di Daniele e per dissolverle saranno necessari altri passi: un ricorso alla Corte di Giustizia Europea al quale l’avvocato comincerà a lavorare già nei prossimi giorni e una nuova autopsia, “questa volta in territorio italiano, con medici italiani e secondo le nostre procedure”, ha concluso il legale.