Urso: “Pdl cambi o facciamo un nuovo partito”

ROMA – ‘’Settembre sara’ il mese della prova dei fatti’’ ha detto il finiano Adolfo Urso e su questo punto, al momento l’unico, Pdl e Fli concordano al 100%.

Dopo ‘l’agosto dei veleni’ basta a far notizia. In realta’ berlusconiani e finiani si preparano alla verifica finale, alla riapertura della Camera, che potra’ approdare in una riconciliazione o nella rottura definitiva con la nascita del partito di Futuro e Liberta’. Sui burrascosi rapporti tra ‘ex amici’ cerca pero’ di vigilare la Lega Nord: il ministro Roberto Calderoli invita a mettere fine al fuoco amico sui finiani e riceve l’apprezzamento di Italo Bocchino. Gianfranco Fini, dopo un lungo silenzio, prepara il suo rientro pubblico alla Festa dell’Api previsto per sabato, mentre domenica chiudera’ la Festa Tricolore di Fli a Mirabello. Proprio in quest’ultima occasione il presidente della Camera indichera’ ‘’i margini di una trattativa’’ con il Pdl e ribadira’ che – spiega chi gli e’ vicino – ‘’qualsiasi soluzione alle questioni sollevate da noi dovra’ essere politica’’.

Fini percio’ incontrera’ i suoi domenica a Mirabello, prima di salire sul palco, e fara’ il punto della situazione. Il Pdl insiste sui cinque punti del programma di governo sul quale Silvio Berlusconi pretende la fiducia ma sul quale Fli – dice Bocchino – e’ d’accordo solo ‘’al 95%’’. La ‘’prova dei fatti’’ per i berlusconiani e’ rappresentata da un accordo sul processo breve in modo da garantire maggiore tranquillita’ al premier nel caso la Consulta a dicembre dovesse bocciare il legittimo impedimento. Fabrizio Cicchitto non si fida dei finiani e definisce il loro atteggiamento ‘’incerto e furbesco contrattualismo con una volonta’ di rottura’’. Italo Bocchino invece rilancia la palla nel campo del Pdl e dice di ‘’aspettare che il governo sciolga i nodi’’ su un testo gia’ ‘’finito su un binario morto’’ al Senato.

Per il presidente della Camera, ‘’la prova dei fatti’’ resta la rinuncia a ‘convocare’ il collegio dei probiviri del Pdl sull’espulsione dei tre ribelli di Fli, Bocchino-Granata-Briguglio e uno stop alla campagna stampa contro di lui.

Il viceministro Adoldo Urso affida a ‘Le temps’ di Ginevra le ‘condizioni’ di Futuro e Liberta’: ‘’Se il Pdl non esprime chiaramente questa volonta’ – spiega – sara’ inevitabile rappresentare questa frangia di centrodestra’’, ovvero dar vita a un partito. Una formazione – aggiunge – ‘’che duri e che possa avere un giorno un altro capofila, anche se noi riconosciamo ancora pienamente la leadership di Silvio Berlusconi’’.
La tensione resta dunque sempre alta.