Nazionale, ecco Cassano “Recuperabile per l’Estonia”

FIRENZE – Una camminata un po’ rallentata all’arrivo, la mano sulla schiena dolorante. Poi, all’uscita dallo spogliatoio della nazionale il passo spedito, perfino l’accelerazione quando le telecamere si facevano troppo vicine.


Antonio Cassano, col fare del discolo azzurro, ha dribblato anche il forte dolore alla schiena che lo aveva bloccato lunedì a Genova. E ha sovvertito le previsioni sul suo conto, riproponendosi al centro dell’attenzione per l’Italia, maglia numero 10 e ruolo di nuovo profeta calcistico del tricolore. “Sta bene”, ha detto col sorriso Prandelli. Il ct solo dopo la visita azzurra del professor Castellacci, la risonanza magnetica sotto gli occhi, ha potuto tirare un sospiro di sollievo e cominciare davvero a pensare all’Italia che aveva in mente per Tallinn. Anche se i guai non vengono mai da soli, e ora ad essersi fermati sono Montolivo (risentimento muscolare) e De Rossi (tendinopatia). Entrambi recuperabili, secondo le previsioni dello staff azzurro. Ma è chiaro che tutta l’attenzione è sull’uomo invocato a furor di popolo per la ricostruzione, Cassano.


“Oramai la vittoria manca da troppo tempo, è ora di ricominciare”, ha ammesso Giorgio Chiellini, autore dell’ultimo gol da tre punti, a novembre di un anno fa contro la Svezia. Era solo un’amichevole, poi è arrivato l’anno orribile del Mondiale e delle zero vittorie. Ora arrivano gli impegni ufficiali della nuova Italia, e c’é bisogno di successi oltre che di prove convincenti. Per questo, perso Balotelli, Prandelli non ha voluto rinunciare all’idea di avere Cassano anche quando nell’intervallo di Samp-Lazio, domenica sera, sembrava davvero che l’attaccante non ce la facesse. E invece ieri Cassano stava molto meglio. “Ha una lieve protusione discale alla schiena”, ha spiegato Castellacci, affrettandosi a precisare che non c’é nulla a che spartire con la protusione di Buffon ai Mondiali (quella era ernia del disco). “Il ritorno a casa di Cassano è molto, molto remoto: molto più proabile che recuperi, e molto presto”. Ieri riposo, oggi si rivaluterà la situazione. Probabile un test fisico a ritmo blando, ma di fatto il ct conta di avere il suo 10 azzurro già in Estonia. Anche se con soli due allenamenti azzurri nelle gambe. “E’ molto propositivo, e perciò c’è ottimismo”, la conclusione del medico su Cassano, con il quale di sicuro nel ritiro azzurro è tornata l’allegria, dopo la quiete di lunedì. Al suo ingresso a Coverciano, jeans al ginocchio e camicia bianca, l’attaccante ha subito parlato con Castellacci e il fisioterapista Cotti, poi davanti allo spogliatoio baci e abbracci a Riva e ai collaboratori di Prandelli. “Lo fa per voi, è una lenza”, ha scherzato il ct con i cronisti. Il colloquio con Cassano lo aveva rinfrancato sulle chance per la partita di venerdì.


Da lì, il ct parte per disegnare l’Italia che deve a tutti i costi vincere. La difesa, addestrata ai movimenti anche stamane con particolare cura da Prandelli in persona, è definita. Bonucci-Chiellini coppia centrale, Cassani e Molinaro i terzini. Pirlo e De Rossi hanno giostrato insieme nella partitella 9 contro 9, prima che il romanista rientrasse nello spogliatoio zoppicando lievemente. Se vorrà confermare il 4-2-3-1 cui è affezionato, e riproposto anche a Londra nell’amichevole di Londra, con Cassano centrale Prandelli dovrà fare ricorso a Pepe a destra e Lazzari a sinistra, azzardo già ipotizzato a metà agosto. Diversamente, il 4-3-3 prevederebbe Montolivo a completare il duo di centrocampo Pirlo-De Rossi, Cassano a sinistra e Pepe a destra. Resta la scelta del centravanti.


Pazzini sta meglio di Gilardino, ha ammesso Prandelli. Aggiungendo però che la cosa non è decisiva: possono bastare 70’ giocati al massimo, e poi si cambia in corsa.