Omicidio Astore, arrivati a Margarita i familiari

PORLAMAR – Sono arrivati dall’Italia i parenti di Emiliano Astore, ucciso venerdì a Margarita, per identificare il cadavere.

Atterrati a Maiquetía sono stati accolti dal Console generale d’Italia Giovanni Davoli che dal momento del ritrovamento del corpo è permanentemente in contatto con loro e da lì sono ripartiti immediatamente per Porlamar per recarsi all’obitorio dell’ospedale Luis Ortega dove si trova il corpo della vittima.

Il turista italiano, 36 anni, è stato trovato morto domenica sulla barca di sua proprietà ‘Yunkano Miami’che batteva bandiera statunitense ormeggiata fuori dal porto di Punta de Piedra.

Navigava da solo per il mare dei Caraibi sul suo veliero quando la sua vita è stata fermata da due spari, uno al torace ed uno in pieno viso. Delle persone hanno notato che la barca si trovava da due giorni ferma in mare e lo hanno riferito alle autorità venezolane. Quando la polizia è arrivata su ‘Yunkano Miami’, la vittima era irriconoscibile, ma, grazie ai documenti che portava con sé, è stato possibile identificarla. La notizia della morte è stata confermata lunedì dal Consolato generale.

La rapina sembrerebbe l’ipotesi più probabile anche se il capo della polizia scientifica Cicpc dello stato di Nueva Esparta, José González, che sta indagando sul delitto, non scarta altre fattispecie di reato. Il caso è seguito inoltre dal procuratore nazionale 41, Franklin Nieves.

Pare che Astore provenisse da Puerto La Cruz e si stesse dirigendo più a sud ma che a causa di condizioni metereologiche sfavorevoli avesse deciso di fermarsi nel porto di Chacachacare a Punta de Piedra a sud dell’isola.

Le autorità portuali avrebbero rifiutato che la barca ormegiasse la notte del giovedì a causa della mancanza di un’autorizzazione. Così Astore sarebbe stato rapinato in mare proprio quella notte possibilmente da una banda di pirati. Non sarebbe la prima volta, infatti due anni fa un altro straniero, il francese Philip Armand Leudiere, era stato ucciso sulla sua imbarcazione in mare nello stato Vargas.

“La famiglia della vittima ha chiesto il silenzio assoluto – ha detto alla ‘Voce’ il Console Davoli -. Adempio quindi alla loro richeista”.


Barbara Meo Evoli