Il digiuno dei precari si allarga al Nord

ROMA – Si allarga la protesta dei precari della scuola: dopo i digiuni dei docenti siciliani e di Benevento, anche in Friuli e a Milano aspiranti prof hanno iniziato il loro sciopero della fame visto che la ‘’scuola e’ diventata una macelleria di precari e la riforma Gelmini la sta distruggendo’’.


Considerato che le prime campanelle del 2010/2011 inizieranno a suonare dalla prossima settimana, e che quindi tanti insegnanti (10 mila secondo la Uil Scuola) resteranno senza incarico, la protesta sembra destinata ad allargarsi a tutto il Paese: ‘’Si va verso una mobilitazione nazionale dei precari della scuola davanti al Ministero dell’istruzione’’, ha detto Salvo Altadonna, insegnante di sostegno in sciopero della fame da 15 giorni, partito per Roma insieme a una delegazione di precari siciliani, per partecipare in piazza Montecitorio a due assemblee indette dal coordinamento nazionale precari.


Intanto la protesta si e’ allargata al Nord: Maria Carmela Salvo, di 55 anni, originaria di Palermo, da cinque anni docente precaria in provincia di Pordenone ha parcheggiato questa mattina la sua utilitaria nella piazza di Maniago (Pordenone), cittadina nella quale ha insegnato negli ultimi anni, e ha assicurato che non si muovera’ fino a quando non avra’ una cattedra. ‘’La scuola e’ diventata una macelleria di precari – ha detto – e la riforma Gelmini la sta distruggendo. A 55 anni non sono ancora riuscita a diventare di ruolo e la contrazione delle cattedre ha impedito che ottenessi un incarico annuale.


Non mi resta che lo sciopero della fame e dormire in auto. Staro’ qui’ almeno fino al 13 settembre, giorno di inizio delle lezioni, quando spero che qualche scuola mi chiami per supplenze brevi’’. Insieme alla donna, oltre a un gruppo di colleghi precari e rappresentanti sindacali, c’e’ il marito, anch’egli disoccupato. A Milano, in quattro, due uomini e due donne, hanno iniziato a non alimentarsi per chiedere ‘’non solo la difesa dei nostri posti di lavoro ma una scuola pubblica statale di qualita’ – hanno spiegato davanti all’Ufficio scolastico regionale -. Siamo contrari a ogni ipotesi di smantellamento, regionalizzazione o ingresso dei privati. Inoltre, chiediamo il ritiro dei tagli previsti dalla legge 133 e il reintegro dei finanziamenti’’.


Ai precari e’ arrivata la solidarieta’ di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd nella commissione Cultura di Montecitorio che ha chiesto al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, di rompere il suo ‘’inaccettabile silenzio’’ e dare risposte ai precari della scuola che protestano in tutta Italia: ‘’questo problema riguarda 20 mila docenti, la qualita’ della nostra scuola, il diritto alla continuita’ didattica, l’educazione e l’istruzione dei nostri figli’’.