Governo, per Napolitano “l’evoluzione è benigna”

La situazione politica sembra evolvere verso una fase “più benigna”, ma ora la politica deve concentrarsi soprattutto sull’economia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Venezia, rivolge un
ammonimento preciso: davanti alle incognite di una ripresa ancora contraddittoria, “la politica si dovrà concentrare per forza” sull’economia.

Quanto al governo: “C’è una grande molteplicità di idee, di ipotesi su cosa succederà. Vi sono tremila punti interrogativi che, poi, a un dato momento, si scioglieranno. Si va verso un’evoluzione più benigna. Non faccio previsioni, quando accade qualcosa che coinvolga le mie decisioni, allora rifletto e adotto e motivo le decisioni”. Sulle voci riferitegli dai giornalisti di contatti tra esecutivo e Quirinale su leggi come quella sul processo breve, il Capo dello Stato osserva: “Su queste cose ho già detto tante volte, mentre si discuteva della legge sulle intercettazioni: sapete che fine ha fatto quella legge? Siete informati…”. Sull’economia dice il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: “Napolitano ha ragione e non c’è dubbio che insieme alla saggia politica di contrasto alla immigrazione clandestina e per la lotta alle cosche, i temi dell’economia sono stati una priorità della nostra agenda”.

Ma dall’opposizione Marina Sereni, vicepresidente dell’assemblea Pd, replica: “Servirebbe un governo impegnato fino allo spasimo su questi problemi, Berlusconi trovi il tempo di occuparsi dell’economia e del lavoro piuttosto che dei suoi processi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Idv, Antonio Di Pietro: “Questo esecutivo è interessato solo al processo breve, alle intercettazioni, alle amnistie, all’indulto e a quant’altro. Si occupi, invece, dei problemi dell’Italia, altrimenti vada a casa”. Intanto, ancora alta la tensione in tema di processo breve.

“I tempi – assicura il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto – non sono brevi, ma più che ragionevoli. Coloro che demonizzano il processo breve operano una chiara strumentalizzazione politica”. Per il finiano Silvano Moffa: “Dobbiamo evitare che queste norme siano un’amnistia. In ogni caso non possiamo avere un pregiudizio, vediamo le modifiche che ci proporrà il ministro Alfano”. Duro resta il giudizio dell’Idv: “Il processo breve è un ricatto, non solo a Fini ed Fli, ma all’intero Paese. È indecente che il capo di governo di una democrazia occidentale metta a rischio il governo su una legge che, per salvarlo dai processi, si trasformerebbe in un’amnistia mascherata”, incalza il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.