Comunicato, un cessate il fuoco per aprire il negoziato

MADRID – “Eta fa sapere che già da alcuni mesi ha preso la decisione di non portare a termine azioni armate offensive”. E’ uno dei passaggi del comunicato dell’organizzazione armata basca, che ieri ha diffuso un video, in esclusiva su Bbc e sul quotidiano basco Gara, in cui inizia un nuovo percorso in prospettiva di un possibile negoziato.


Il comunicato, in lingua euskera, è di sette minuti. La traduzione presenta una prima parte di analisi storica, il ripercorrere l’impegno e il sacrificio dei militanti degli ultimi cinquanta anni, una sintetica analisi politica, ma soprattutto il riaffermare la paternità di numerosi tentativi di dialogo nel corso dei decenni di storia dell’organizzazione.


Eta afferma che oggi il Paese basco è in un momento chiave e per questo ha preso la decisione che annuncia una tregua. La parola ‘tregua’ o ‘cessate il fuoco’ non sono presenti nella traduzione del testo. Eta parla, come riportato, della decisione di fermare le azioni armate, anzi dice che da alcuni mesi si trova in queste condizioni. Aggiungendo, come sempre in questi casi, che si tratta di una decisione sulle azioni offensive. Resta quindi fuori la possibilità di rispondere, come non viene specificato se il cessate il fuoco sia temporaneo o definitivo.


Nei giorni scorsi Batasuna ed Eusko Alkartasuna, la prima fuorilegge, la seconda una formazione indipendentista che ha deciso di intavolare una alleanza proprio con Batasuna, avevano diffuso un documento molto articolato, seguendo la linea della dichiarazione di Alsasua di un anno fa.
In quella dichiarazione Batasuna riaffermava di essere a favore di un processo senza ingerenze violente e scriveva nero su bianco che si comprometteva a promuovere la strada del principi del senatore Mitchell – utilizzati in Nord Irlanda e che comprendono la verifica internazionale della tregua e la distruzione e verifica degli arsenali dell’organizzazione armata -.


Eta, in questo comunicato, non si esprime sul documento, né accenna alla verifica internazionale di tregua o arsenali di cui si è parlato negli ulitmi mesi, soprattutto per bocca dei mediatori di pace. Ma gli elementi chiave risiedono in due fatti: l’avviso ad alcuni player della diplomazia internazionale della volontà di un cessate il fuoco, e quella frase in cui Eta chiede al governo spagnolo il minimo democratico necessario per intavolare un negoziato.


A Madrid riuniti i reponsabili della lotta antiterrorismo al ministero dell’Interno. Per ora si chiede cautela e prudenza e si parla di ‘un passo avanti’. Ma le parole di Eta fanno supporre che ci si attenda una risposta esplicita.