Cassano: “Voglio diventare l’uomo del Mondiale”

FIRENZE – Quando c’è di mezzo Antonio Cassano lo show è assicurato. Sia in campo, che fuori. E dopo aver segnato il gol dell’1-0 all’Estonia e messo lo zampino con un colpo di tacco all’indietro sul secondo, il sampdoriano fa il protagonista in conferenza stampa. E sono risate. Ma Cassano è cambiato: “Voglio riprendermi il tempo perso sì, ma prendermi la Nazionale sulle spalle no. Leggo che sono il leader, non è vero. Chiellini e soprattutto De Rossi sono i leader azzurri”. Poi ammette: “Sono cambiato, l’età ti fa maturare. I primi anni di serie A ho fatto disastri inenarrabili, per diventare un giocatore serio ho deciso di cambiare, altrimenti torno a fare il salumiere. Sono cambiato a Genova, grazie a mia moglie Carolina e anche grazie allo staff tecnico che mi segue e che mi aveva messo a disposizione Marotta. Da quattro anni in qua sono cambiato: ma, se sbaglio una volta, non gettatemi la croce addosso dicendo che sono tornato quello di un tempo”.

Ritorno in Azzurro – “Esco ed entro in Nazionale da anni, la maggior parte della colpe sono mie. Mi prendo la responsabilità per gli errori che ho fatto. Ora sono partito bene, spero di proseguire sulla strada giusta. Ma non sono un terrorista, non ho mai mancato di rispetto a nessuno. Eppure passo per quello che rovina lo spogliatoio”.

Il rapporto con Prandelli — “E’ una persona fantastica, con cui mi trovo davvero bene. Lippi? Pensiamo al presente (bello) e al futuro (speriamo ancora migliore), non al passato. Prandelli a Roma l’ho messo in difficoltà, ma quando mi ha ritrovato cambiato era l’uomo più felice del mondo. Sta credendo in me come uomo, non posso che ringraziarlo”.

L’importanza del gruppo – “Prima pensavo più ai miei colpi, alle cavolate. Ora penso alla squadra, perché l’unico che vinceva le partite da solo era Maradona e io non sono Diego, anche se prima pensavo di esserlo. Ora mi sento più forte, perché ci sono 10 compagni che mi aiutano. Il mio sogno calcistico è fare parte del gruppo della Nazionale per 4-5 anni. Io sono l’uomo degli Europei , voglio diventare anche quello dei Mondiali”.

Rimpianti — “Qualcuno ce l’ho. Con la testa che ho ora , 4-5 anni fa avrei vinto molto di più. Con Totti mi piacerebbe tanto giocare in Nazionale. Ma adesso non mettete Prandelli in croce perché dite che Cassano vuole Totti in Nazionale. L’uomo e il calciatore Totti non si possono discutere”.

L’ACCOGLIENZA


Italia, che festa a Firenze

FIRENZE – Nessuna coreografia organizzata, ma un semplice e caloroso saluto, carico di affetto e riconoscenza, da parte del pubblico che lo ha amato per cinque anni. La Firenze viola si prepara così al ritorno di Cesare Prandelli nella città che lo ha visto diventare un allenatore importante, alla guida della Fiorentina: domani sera l’Italia giocherà allo stadio ‘Artemio Franchi’ una partita per le qualificazioni agli Europei 2012 contro le Faer oer, e per i tifosi viola sarà la prima occasione per salutare il neo ct dopo il doloroso addio alla Fiorentina. Appena ufficializzato il suo passaggio alla guida degli azzurri, Prandelli aveva ringraziato i suoi ex tifosi con una commovente lettera aperta, e nel corso della sua presentazione ufficiale a Roma aveva auspicato la possibilità di giocare una partita nella ‘sua’ Firenze. La Federazione in qualche modo ha esaudito il suo desiderio, organizzando il debutto interno della sua nazionale proprio al ‘Franchi’. Adesso c’è curiosità per capire che tipo di accoglienza gli riserverà una tifoseria che negli ultimi anni non ha mai avuto un gran rapporto con la Nazionale azzurra.

“Chi verrà allo stadio – prova a spiegare Stefano Sartoni, presidente del Collettivo Autonomo Viola, uno dei più importanti club della curva Fiesole – lo farà per tributare un saluto a Cesare, visto che finora non ce n’era mai stata l’occasione, però di organizzato non c’è niente. E poi spero che chi non è interessato alla Nazionale non venga a fischiare o a fare confusione, perchè il passato ci insegna che poi a rimetterci sarebbe soprattutto la Fiorentina”.

Il malumore fra i tifosi viola e la Nazionale risale ai primi anni ‘90 e sfociò nella contestazione durante un Italia-Messico del gennaio 1993 a Firenze. Dopo quella partita, la Nazionale tornò solo nel 2006 a giocare al ‘Franchi’, per un’amichevole contro la Germania, e in quell’occasione ristabilì una sorta di pace con la città, che accolse bene gli azzurri. Domani la possibilità di salutare Prandelli e un altro ex idolo, Roberto Baggio, che sarà in tribuna da presidente del settore tecnico della Federazione. Prandelli e Baggio, due talismani, due presenze che faranno sì che lo stadio sia tutto con la Nazionale e che tra l’azzurro e il viola possa tornare definitivamente la pace e lentamente ricomparire anche l’amore e la passione, spazzando via l’indifferenza attuale, come dimostra la prevendita dei biglietti: per ora sono stati ceduti circa 8.000 tagliandi a cui vanno aggiunti i 2.000 che sono stati regalati ai bambini. “Credo che molti verranno proprio per applaudire e incitare Prandelli – aggiunge Sartoni – perchè le Faer oer non attirano certo come la Francia o la Spagna. Comunque sono convinto che l’accoglienza sarà bella”. E questo non potrà che far piacere al neo ct, che proprio sabato, in conferenza stampa, aveva detto: “Sono felice di poter giocare questa partita a Firenze, sentirò delle emozioni fortissime quando mi siederò sulla mia panchina e sono convinto che i tifosi viola ci sosterranno”.

La nazionale di Prandelli abbraccia Firenze. La federazione ha deciso di aprire al pubblico l’ultimo allenamento degli azzurri in vista della sfida alle Far Oer, in programma domani, e che vale per la qualificazione a Euro 2012. Oggi alle 18.30 (ora di Roma) gli azzurri si alleneranno proprio al Franchi e il pubblico potrà incitare Prandelli e la squadra dal settore Maratona.

Giuseppe Rossi ancora a riposo, Cassano e Pazzini provati ancora insieme, con Pepe. Allenamento a porte chiuse ieri pomeriggio per la nazionale, nell’antivigilia di Italia-Far Oer. L’attaccante del Villarreal ieri ha lavorato solo in palestra, dopo la distorsione alla caviglia sinistra di sabato. Il medico azzurro, professor Castellacci, ha chiarito che si proverà il recupero, lo stesso giocatore ieri ha detto di “sentirsi meglio”, ma a 48 ore dalla partita di Firenze l’assenza di un allenamento completo complica il recupero. D’altra parte, anche ieri Prandelli ha provato nella partitella il tridente di Tallinn: Pazzini in coppia con Cassano, e a completare la linea ancora Pepe. Per il ruolo di centravanti, c’è il viola Gilardino in lizza con Pazzini.

Cassano spegne l’Estonia Rimonta Italia con orgoglio


All’esordio nelle qualificazioni a Euro 2012 gli azzurri vanno sotto dopo un errore
di Sirigu. Nella ripresa in 3’ gli uomini di Prandelli ribaltano la situazione con Cassano e Bonucci

TALLINN – L’Italia vince a Tallin 2-1 con l’Estonia, e fa il primo passettino sulla strada verso Euro 2012. L’Italia vince, e si dimostra squadra, quello che chiedeva Prandelli alla vigilia, perchè è capace di rimontare lo svantaggio iniziale, un macigno sul quale pesavano 7 gare senza successi di fila. L’Italia vince e lo fa nel segno di Cassano, che dopo un primo tempo storto, raddrizza la sua partita e quella dell’Italia con un gol ed un assist. Gli si chiedeva di fare la differenza: accontentati. Certo, non è stato tutto rose e fiori, nel freddo di Tallinn: l’Italia ha rischiato grosso, di beccare il 2-0 da un avversario non certo irresistibile. Ma ha dimostrato carattere.

Il primo tempo della Nazionale non è neanche male, ma la concretezza resta un optional richiesto e non ottenuto. E allora la macchina azzurra carbura, ma sono più le partenze degli arrivi. Sulla gara pesa la variabile meteo: piove, fa freddo, il vento è un fattore, tra gli azzurri si esaltano corazzieri come Chiellini, che fa valere tutta la sua potenza. Il pubblico del piccolo stadio di Tallinn, la Coq Arena, si gasa ad ogni scivolata resa spettacolare dall’erba bagnata, che comunque tiene bene, degli eroi di casa. L’Estonia non ha niente da perdere: qui è già una festa giocare contro gli azzurri. Che non dispiacciono nei fraseggi a centrocampo: Pirlo, De Rossi e Montolivo si cercano parecchio, scambiando per poi verticalizzare per Pazzini, due volte pericoloso al tiro – una volta su splendido servizio in camera di De Rossi – con il suo destro potente, sempre respinto dal portiere estone.

Cassani, che studia da Zambrotta anche nella barba, e Molinaro, spingono parecchio, anche se poi i cross dell’ex Juve non sempre sono precisi. Manca qualcosa: l’ultimo passaggio, la rifinitura decisiva. Manca il miglior Cassano. Che gioca largo, a sinistra, nel tridente d’attacco, ma non riesce a incidere. Quando si ritrova la palla buona sul piede preferito, dopo un errore di Pareiko, conclude appena a lato. Prandelli incita i suoi: sempre in piedi, con le scarpe da ginnastica ai piedi percorre chilometri avanti e indietro, un leone in gabbia confinato in un recinto di poche zolle di campo, addosso un giubbino neanche poi così pesante, incurante del freddo. Concentrazione e trance agonistica mandano il freddo nel dimenticatoio.

L’Estonia non sta a guardare. Per niente. Si rende pericolosa con Vassiljev, e passa a sorpresa in vantaggio. Punizione violenta proprio di Vassiljev, Sirigu respinge corto, maluccio, irrompe Zenjov in mischia, che brucia Cassani e segna sottomisura. L’Italia dopo la mezzora è sott’acqua, e non solo per il clima. E andrà al riposo con questo risultato.

Si riparte senza cambi, con l’Italia che deve attaccare controvento e controcorrente: quella degli ultimi risultati. L’Estonia si esalta, quasi non crede al risultato sul piccolo tabellone luminoso, e Puri sfiora la rete in un paio di circostanze. Ma a segnare è l’Italia: angolo di Pirlo, colpo di testa vincente di Cassano. Paura scacciata. E azzurri che raddoppiano dopo 3’, al 18’. Ancora su azione d’angolo, ancora grazie ad un guizzo di Cassano, che prolunga di tacco per Bonucci, spietato in mischia: 2-1 Italia. Che amministra il vantaggio, e si spaventa per un paio di folkloristiche invasioni di campo di tifosi su di giri e per un’uscita a vuoto di Sirigu. Prandelli dimostra di sapersi anche coprire, quando è il caso, inserendo Palombo per Montolivo, e Antonelli, debuttante di serata, per Cassano. L’Italia tiene e finalmente vince. Non succedeva dal novembre 2009. E’ purtroppo diventata una notizia, invece della normalità, ma è una gran bella notizia.

IL TABELLINO


ESTONIA – ITALIA 1-2

ESTONIA (4-4-2): Pareiko 6.5, Jaegger 6, Piiroja 5.5, Rahn 5.5, Klavan 6, Puri 6 (31’ st Purje sv), Dimitrijev 5.5, Vunk 5.5, Kruglov 5.5 (35’ st Baerengub sv), Vassilijev 6.5, Zenjov 6.5 (18’ st Saag sv) (22 Kotento, 16 Kams, 13 Vunk, 23 Sidorenkov). All.: Ruutli 6.5.


ITALIA (4-3-3): Sirigu 5, Cassani 6, Bonucci 6.5, Chiellini 5, Molinaro 6.5, Montolivo 5.5 (30’ st Palombo sv), Pirlo 6.5, De Rossi 6, Pepe 5 (14’ st Quagliarella 6), Pazzini 6.5, Cassano 7 (35’ Antonelli sv). (1 Viviano, 2 De Silvestri, 14 Bovo, 11 Gilardino). All.: Prandelli 6.5


Arbitro: Velasco Carballo (Spa) 6.


Reti: nel pt 29’ Zenjov; nel st 15’ Cassano, 18’ Bonucci Angoli: 7-2 per l’Italia Recupero: 1’ e 4’. Ammoniti: Vunk e Rahn per gioco falloso Spettatori: 9.000.

Pirlo comanda l’attacco, fiammate di Cassano

TALLINN – Pagelle degli azzurri dopo Estonia-Italia, partita di qualficazione a Euro 2012.

SIRIGU 5: grave l’errore sull’1-0 dell’Estonia, quando calcola male la traiettoria di una punizione da 35 metri. Anche sul tiro di Puri che scheggia la traversa, non pare pronto, e a metà secondo tempo lascia danzare sul primo angolo estone la palla davanti alla sua porta.

CASSANI 6: tiene bene la posizione, sbroglia anche in area su un cross di Vassilijev, ma tarda un po’ a proporsi in avanti. Quando lo fa, trova di rado il cross.

BONUCCI 6.5: dove è quando spunta Zenjov sul gol? Fino ad allora, preciso e reattivo. Si riscatta col gol vittoria.

CHIELLINI 5: soffre la velocità di Zenjov, sbaglia troppi appoggi in fase di disimpegno e poi condivide la colpa del gol estone. Una serata nera.

MOLINARO 6.5: spinge molto, crossa, e poi sul finire del primo tempo va in diagonale a chiudere su Zenjov lasciato scappare da Bonucci. Tiene lo stesso ritmo a lungo. MONTOLIVO 5.5: evanescente. Corre per il campo senza mai entrare nel vivo del gioco, è troppo morbido sul pallone. Appena meglio nella ripresa. Dal 30’ st PALOMBO sv.

PIRLO 6.5 : troppo a lungo predica nel deserto. L’azione azzurra parte sempre dal suo piede, ma davanti non c’é movimento veloce. Lui da capitano non desiste, e continua a condurre per mano la squadra fino alla rimonta

DE ROSSI 6: a sinistra, gioca una discreta partita. Bel lancio su Pazzini a inizio partita, ma manca di personalità nel mordere a centrocampo e spingere la squadra. Partita ordinaria

PEPE 5: un pesce fuor d’acqua. Mai un movimento giusto, velleitario al tiro, impreciso nelle triangolazioni. A destra, c’é un problema. Dal 13’ st QUAGLIARELLA 6: più efficace del suo sostituto, gli manca il guizzo della consueta classe.

PAZZINI 6.5: lotta e corre, due volte nel primo tempo va al tiro ma viene parato, e la seconda al 40’ avrebbe meritato il gol per come si era creato spazio da solo. Ma è isolato.

CASSANO 7: un tempo anonimo, un altro da risolutore. Ci mette venti minuti a farsi vedere, soffrendo forse l’umidità della serata per la schiena dolorante. Qualche cross da sinistra, un tiro a fil di palo, ma non è certo il giocatore micidiale che Prandelli chiede. Fin quando il gol di testa non lo premia, e allora tira fuori dal cilindro anche il tacco-assist per il 2-1 di Bonucci.

All. PRANDELLI 6.5: vuole un’Italia di qualità, ma sbaglia a dare fiducia a qualche giocatore: e alla fine di ‘spagnolo’ in campo si vede solo l’arbitro. Poi Cassano ricambia, e Prandelli evita il disastro estone scacciando i fantasmi del 2010.