Il Venezuela è il paese dove conviene di più investire

ROMA – Venezuela, Egitto, Cina. Questo il terzetto di Paesi dove è piu’ conveniente investire, grazie alla bolletta energetica favorevole e al costo del lavoro altamente competitivo. A decretarlo è Business Atlas, il rapporto Assocamerestero/Unioncamere, l’associazione che rappresenta le Camere di commercio italiane all’estero, che ha preso in considerazione 50 Paesi per verificare i principali fattori che determinano un vantaggio competitivo nell’attrazione di capitali di investimento.

A vincere è dunque il Venezuela, dove costano poco sia l’energia che la manodopera, ma forte è l’avanzata del colosso cinese, che sale sul podio a scapito della Russia, scivolata al quinto posto, confermandosi sempre di piu’ come la vera economia da tenere sotto osservazione per gli imprenditori italiani. A portare Pechino fra i primi tre è stato proprio l’ulteriore calo del costo del lavoro (seconda dietro solo al Nicaragua) e la forte diminuzione dei costi energetici. Tra i primi dieci spicca anche la presenza della Tunisia, a dimostrazione di quanto il Mediterraneo si confermi area d’interesse per le aziende italiane: a vincere, in Tunisia come in Egitto, è soprattutto il basso costo della manodopera.

I Paesi dell’est Europa, altra tradizionale area di sbarco per le imprese del Made in Italy, mantengono intatte le attrattive e salgono in classifica soprattutto grazie al calo del costo dei prodotti energetici: Bulgaria e Slovacchia, in particolare, si piazzano rispettivamente al 12/mo e al 13/mo posto.

Dalla graduatoria emergono poi gli Stati Uniti, che risultano uno dei Paesi a economia avanzata maggiormente competitivi in termini di costi (26/mo posto). Ad aiutare Washington è soprattutto la presenza di un sistema di tassazione favorevole e un’attenta politica estera di approvvigionamento di materie prime e prodotti energetici oltre ad una divisa nazionale per lungo tempo debole rispetto alle altre valute.

Perdono posizioni, invece, altri Paesi a economia avanzata, come la Germania, per effetto di un aumento nei costi di entrambi i fattori produttivi, lavoro e, in misura maggiore, energia. Quanto ai Paesi dove investire conviene di meno, il rapporto mette al primo posto la Svizzera, seguita da Giappone e Belgio.