Sindaco Pd ucciso in un agguato, dito puntato sulla Camorra

ROMA – E’ stato ucciso in un agguato il sindaco del Comune di Pollica, Angelo Vassallo. E’ accaduto nella notte tra domenica e lunedì, intorno all’una, nella frazione Acciaroli, nel Cilento. Quando sono arrivati i carabinieri la station wagon del sindaco eletto in una lista civica vicino al Pd era parcheggiata sul ciglio della strada che porta proprio a casa del sindaco ad Acciaroli, una frazione di Pollica. A colpirlo sarebbero stati sette proiettili di una calibro 9.


Riserbo dei carabinieri di Vallo della Lucania che stanno svolgendo indagini coordinati dalla Procura della Repubbilca di Vallo della Lucania. Stanno partecipando anche i pm della Direzione distrettuale antimafia di Salerno. L’ipotesi dell’omicidio di Camorra è privilegiata.


Le denunce nei suoi confronti – secondo quanto si apprende – per estorsione, concussione e reati contro l’amministrazione della giustizia, sono al vaglio degli investigatori e degli inquirenti per verificare se vi possa essere un collegamento tra queste e l’agguato.


In caserma sono stati ascoltati i famigliari, gli amici, i collaboratori per cercare di ricostruire le ultime ore di vita di Vassallo ma anche per trarre spunti su eventuali episodi che possano aiutare gli investigatori a fare chiarezza su questo omicidio. I negozi di Pollica e delle frazioni di Pioppi e Acciaroli sono rimasti chiusi per lutto.
I sindaci vicini a Vassallo, che con lui hanno condiviso battaglie per la legalità ma anche vere e proprie amicizie, sono ancora scioccati.


‘’Hanno ucciso non solo un ottimo amministratore, ma anche una figura simbolo del Cilento, uno che con le sue politiche ha fatto sì che Pollica, e Acciaroli in particolare, fosse protagonista di uno sviluppo turistico di dimensioni importanti’’, afferma Simone Valiante, vicesindaco di Cuccaro Vetere e coordinatore Anci Campania Piccoli Comuni, che era anche un amico di Vassallo. Scioccato anche perché ‘’proprio ieri – racconta – eravamo stati insieme per tutta la giornata: sono sconvolto perché questo è un territorio mai colpito da eventi di stampo camorristico. E’ chiaro tuttavia – afferma però Valiante – che adesso serve una risposta forte e convincente, occorre agire in tempo prima che il virus contagi la nostra area’’.


Allo sconforto si aggiunge la preoccupazione, espressa dal presidente di Anci Campania Nino Daniele: ‘’Bisogna alzare la guardia, questo è un omicidio che per le modalità con le quali è avvenuto ci riporta indietro di anni’’. Daniele sottolinea anche ‘’le condizioni difficili e le asprezze che si trovano a fronteggiare i sindaci, il più delle volte lasciati soli in un sistema politico e partitico spesso assente e distante’’.
Ancora più esplicito il sindaco di Temini Imerese, Salvatore Burrafato, che proprio pochi giorni fa ha ricevuto una lettera intimidatoria contenente alcuni proiettili: ‘’Roma è sempre più lontana. Gli amministratori locali, invece, restano sempre lì, sul territorio, ad un tiro di schioppo’’.


Secondo Burrafato, ‘’i parlamentari nominati e non eletti sono sempre più lontani dai territori. Ci restano gli amministratori, che per la comunità costituiscono l’unico punto di riferimento con cui interloquire, e a volte con cui prendersela. In una situazione per cui i tagli sono sempre maggiori – prosegue il primo cittadino – tocca ai sindaci essere costretti a non dare risposte su richieste legittime come l’assistenza, la casa, il lavoro: questo naturalmente sovraespone gli amministratori locali, anche nei confronti di eventuali ritorsioni’’.