Sindaco di Pollica ucciso, la camorra è la pista principale

SALERNO – L’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, e’ ora nelle mani dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Salerno.


La decisione e’ stata assunta al termine di un vertice svoltosi nella tarda mattinata nell’ufficio del procuratore della Repubblica di Salerno, Franco Roberti. “Abbiamo concordato con il collega Roberti che ci sono, allo stato, elementi che suggeriscono il prosieguo delle indagini da parte della Dda” ha spiegato il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, il quale ha comunque sottolineato che la procura da lui diretta “è stata perfettamente d’accordo a trasmettere gli atti a Salerno gia’ da oggi”. “E’ stata un’azione congiunta – ha precisato il procuratore di Vallo – non un provvedimento di autorità”.
La pista dell’agguato di camorra e’ dunque quella privilegiata dagli inquirenti.


Il procuratore Roberti ha affidato il fascicolo ai sostituti Rosa Volpe e Valleverdina Cassaniello, che stamani hanno preso parte al vertice in procura. Tra gli atti che saranno trasmessi ai magistrati inquirenti figurano anche le denunce presentate alle forze dell’ordine dal sindaco Vassallo.


Di tali denunce ha parlato ieri il fratello della vittima, Claudio Vassallo, il quale con ogni probabilita’ sarà ascoltato tra breve dagli investigatori. A suo avviso sono due le piste per spiegare l’uccisione del sindaco: “interessi” che gravitavano intorno al porto, oppure “certi problemi di droga che ci sono stati ad Acciaroli questa estate per i quali mio fratello aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine e non glielo hanno dato” ha detto ai giornalisti.


“Due, tre giorni prima di essere ammazzato – ha affermato – mio fratello mi aveva detto che esponenti delle forze dell’ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili”.
Si dice “meravigliato” per tali dichiarazioni il generale Franco Mottola, comandante della Legione carabinieri Campania: “Carabinieri della stazione di Pollica hanno sempre improntato il loro comportamento alla massima linearita’ e correttezza. La loro attivita’ non si e’ mai prestata ad alcuna censura”. A Pollica e’ atteso l’arrivo dei carabinieri del Racis di Roma, che assieme ai colleghi del Ros, diretti dal tenente colonnello Rubino Tomassetti e a quelli del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, diretti dal tenente colonnello Francesco Merone, sono al lavoro gia’ da ieri.


Si tornera’ sul luogo del delitto, si cerchera’ di ricostruire le ultime ore di vita del sindaco Vassallo, si cerchera’ di capire se il primo cittadino di Pollica avesse subito negli ultimi tempi pressioni o addirittura minacce.


Si tentera’ soprattutto di fare luce sull’impegno della vittima per contrastare eventuali infiltrazioni camorristiche sul proprio territorio, sulla diffusione della droga.
La figura di Angelo Vassallo si configura sempre piu’ come il simbolo della legalita’ di un territorio sano ed incontaminato, che avrebbe potuto far gola alla malavita organizzata.