Francia, sindacati tutti in piazza contro la riforma delle pensioni

I sindacati hanno chiamato in piazza due milioni di persone in tutta la Francia nella giornata dello sciopero contro la riforma delle pensioni, nella sfida al presidente Nicolas Sarkozy. La mobilitazione è organizzata dai principali dirigenti dei sindacati del settore pubblico e privato, che puntano a realizzare la più grande
manifestazione di protesta in tutto il Paese da tre anni a questa parte, ossia da quando il presidente francese è arrivato all’Eliseo.

Secondo i sindacati l’adesione alla protesta scuola è stata tra il 55 e il 60%, contro il 30% diffuso dal ministero. Secondo i sondaggi i due terzi dei francesi si oppongono alla riforma, che il governo vorrebbe far passare ad ottobre, e che prevede di alzare l’età minima della pensione da 60 a 62
anni entro il 2018. Secondo Sarkozy la misura è una “priorità assoluta” per arrivare alla riduzione del deficit. Duecento, complessivamente, le manifestazioni sono state organizzate in tutto il Paese.

Mentre i manifestanti marceranno nelle piazze delle città di tutto il Paese, il ministro del Lavoro Eric Woerth, screditato dallo scandalo Bettencourt e anatra zoppa di un governo già discretamente impopolare, illustrerà la riforma
all’Assemblea nazionale, dove troverà una gauche piuttosto compatta nell’osteggiare la legge. Nel settore
del trasporti gli effetti della protesta sono stati ben visibili già dalle prime ore del mattino. Disagi soprattutto
nel ferroviario e nella rete urbana, ma anche nel trasporto aereo. La Direzione generale dell’aviazione civile
ha chiesto alle compagnie aeree di cancellare un quarto dei voli programmati nei due aeroporti di Parigi, Charles de Gaulle e Orly.