Fini: ”Conto di essere presidente della Camera per tutta la legislatura”

ROMA – Il Presidente della Camera “per ora e per tutta la legislatura”. Lo dice Gianfranco Fini intervistato dal direttore del Tg de La 7 Enrico Mentana. Quanto alla durata della legislatura, “questo credo che nessuno lo sappia -dice ancora il presidente della Camera- io mi auguro” che duri “per ancora altri tre anni”.

A Umberto Bossi che ha usato l’espressione “spostare Fini” dalla presidenza della Camera, Gianfranco Fini replica che “la Camera non e’ la dependance di palazzo Chigi”. Quanto all’osservazione che lui e’ stato nominato dalla maggioranza, Fini risponde che “sarebbe molto grave” se il presidente del Consiglio dicesse una cosa del genere perche’ “sarebbe una concezione proprietaria” delle istituzioni.

Quanto all’eventualità di elezioni anticipate in caso di crisi di governo “vale a dire nel caso in cui il presidente del Consiglio dovesse ritenere di non avere piu’ una maggioranza e si dovrebbe dimettere, la Costituzione la conoscono tutti: la parola in quel momento passa al Capo dello Stato”, fa notare il presidente della Camera.

Comunque, sostiene, “andare a votare adesso e’ da irresponsabili”. “Il governo -aggiunge- non deve cercare il modo per andare a votare. Il governo deve governare, deve occuparsi dei problemi dell’economia, deve occuparsi dei problemi della sicurezza dei cittadini. Siamo in una condizione sociale estremamente preoccupante, i deputati di Futuro e liberta’ sono pronti a discutere con Forza Italia allargata, perche’ il Pdl non c’e’ piu’, e con la Lega, come tradurre in concreto i punti del programma, a partire dalla riduzione delle tasse”.

“Il mio auspicio -prosegue Fini- e’ che chi attualmente governa si renda conto che non deve cercare il consenso che ha, deve dimostrare di saper governare, che e’ una cosa profondamente diversa. Non e’ una campagna elettorale che risolve i problemi, anche perche’ l’Italia ne ha fatte tante e i problemi sono ancora, non dico tutti ma molti, sul tappeto”.

Di sicuro “il presidente del Consiglio deve governare e, secondo me, farebbe una cosa incomprensibile se per regolare i conti dicesse ‘basta io voglio andare a votare'”.

“Futuro e liberta’ -aggiunge- ha detto e conferma che vogliamo la legislatura vada avanti, vogliamo che si dia corso al puntuale rispetto del programma di governo, ovviamente da discutere”. Mi sento “libero, in pace con la mia coscienza” nonche’ “sempre nel centrodestra” ha aggiunto. Fini ha ricordato che il presidente non vota e che Futuro e liberta’ “sosterra’” i punti indicati dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma che “ovviamente chiedera’ di contribuire a scriverli” allo scopo di migliorarli e di “limitare i danni” alla collettivita’. Quello che è sicuro, continua Fini, è che il Pdl non c’è più e “non si torna in cio’ che non c’e’ piu’. Si fa altro”.

Alla richiesta di Mentana di una domanda che farebbe a Silvio Berlusconi se il premier accettera’ l’invito per un’intervista al Tg La7, Fini risponde: “Crede davvero il presidente del Consiglio di poter guidare un grande partito liberale di massa, plurale, aperto alla democrazia, espellendo in due ore il cofondatore con delle accuse francamente risibili? Sono stato accusato -ha aggiunto- di ‘concorso’ insieme alle procure nella campagna di abbattimento del presidente del Consiglio. Aspetto ancora una risposta a questa domanda”. “Vedra’ che se viene qui gliela faro’ io” assicura Mentana ma Fini dubita dell’esito finale: “E vedra’ che non le rispondera’”.

Infine, non manca un commento sulla vicenda della casa di An a Montecarlo. “Non ho nulla da temere perche’ non ho nulla da nascondere”. “Rideremo” , dice, quando verra’ fatta chiarezza dalla magistratura, basta “aspettare qualche settimana, qualche mese” ha aggiunto il presidente della Camera, che ha escluso che Giancarlo Tulliani abbia saputo da lui di una casa in vendita nel Principato.

Quanto all’arrabbiatura di quest’estate, Mentana ha chiesto a Fini come la vicenda abbia influito sul suo rapporto con Elisabetta Tulliani, se li ha allontanati o uniti: “Ma lei dirige ‘Novella Tremila’?” ha risposto il presidente della Camera, per poi aggiungere: “Ci ha unito ancora di piu'”. Contro la sua famiglia, comunque, ha ribadito vi e’ stata una “lapidazione” che lo ha indignato.