Caos Pdl, Di Biagio è pronto a lasciare il settore Esteri

“Il mio incarico a livello partitico è stato conclamato soltanto sulla carta e non è mai stato confermato, come si addice ad un grande partito di maggioranza, a livello pienamente operativo. Il concetto di dimissione implica il rassegnare un determinato compito o ufficio. Ebbene non sussistendo nei fatti alcuno di questi,
ritengo che il concetto a monte manchi di validità e coerenza. Ma allo stesso tempo non sopravvivendo
alcuna forma di coerenza all’interno della struttura di ciò che resta del Popolo della Libertà, e sussistendo una
forma di gestione à la carte anche degli stessi incarichi, ho ritenuto di utilizzare le dimissioni come unico strumento formale di divergenza rispetto all’organizzazione a monte del partito”.

E’ quanto dichiara in
una nota Aldo Di Biagio, ex responsabile italiani nel Mondo del PdL ed ora deputato di Futuro e Libertà per
l’Italia. “Con questo gesto – spiega – non intendo soffermarmi sui problemi e sui disagi che in questi mesi si sono sovrapposti lungo il mio cammino di Responsabile Italiani nel Mondo, poiché ritengo che questi siano argomenti già espressi ed evidenziati in decine di comunicazione ostinatamente trasmesse al coordinamento
in circa 16 mesi di attività senza che vi sia mai stata una reale risposta”.

“Intendo piuttosto – continua
la nota – evidenziare con semplicità e chiarezza il rammarico per aver constatato in prima persona che tipo di apertura il partito ha inteso riservare a chi ha osato alzare il dito per formulare una riflessione in disaccordo rispetto a quella tratteggiata dal leader. Sono convinto che per essere parte integrante
di quello che resta del PdL, bisogna adeguarsi in maniera inderogabile alle dinamiche di asservimento al
leader a cui molti colleghi sembrano essere abituati. Dinamiche che mal conciliano con l’idea di libertà e di futuro di un Paese schiacciato dall’immobilismo e dalla crisi economica”. Di Biagio conclude: “con responsabilità tolgo il disturbo cosicché alla prossima direzione nazionale del Popolo della Libertà i dissensi
verso le iniziative autoritariamente sancite dal coordinamento centrale troveranno un fautore in meno”.