Un amore grande, grande… come il profondo Oceano

CARACAS – “Cet amour” l’intenso poema di Jacques Prévert, si affaccia repentino alla nostra mente, mentre soltanto un vetro trasparente s’interpone tra noi e la magia dell’Avila. Un uomo ed una donna bellissimi, incastonati in un tempo d’eterna gioventú e d’infinito amore, ci accolgono come se ci si conoscesse da sempre. Cosí, abbiamo avuto il nostro primo incontro con Italo e Carmen D’Arrigo.

Il viaggio


Per parlare della loro traversata atlantica, per ascoltare chissá quanti particolari di questa magnifica esperienza. Una esperienza che Marisa Bafile aveva giá descritto, avvincendoci con il racconto dei tanti indimenticabili episodi, pubblicandola sulle pagine del nostro giornale. Ma Italo e Carmen non hanno perduto l’abitudine di lanciarsi attraverso i mari e, dopo undici anni a “spasso per l’immenso Oceano”, tra esperienze meravigliose ed anche pericolose, tra popoli lontanissimi, lingue e culture ancestrali, nei primi giorni di giugno del 2009 sono partiti da Roma e sono arrivati a Caracas lo scorso 2 marzo. Carmen, d’origine cilena ma cresciuta fin da piccina in Venezuela, sorride tranquillamente precisando: “da Roma abbiamo fatto tutta la costa tirrenica, poi la Francia e la Spagna”.


“Abbiamo anche avuto l’opportunità di vendere la barca, ma Carmen non ha voluto – sottolinea Italo – Terminiamo prima questo sogno, mi ha detto Carmen. E cosí dopo la Spagna ci siamo diretti verso Gibilterra ed il Marocco, poi le isole Canarie e da lì abbiamo attraversato l’Atlantico. Cosa da niente: 2.420 miglia. Da Grenada a Las Blanquillas e da lì a Puerto La Cruz. Posso affermare – prosegue Italo – che davvero con questo ultimo giro siamo stati “Ambasciatori del Venezuela nel Mondo”.
Certo. La bandiera venezuelana grandissima e sfavillante è sempre rimasta issata sull’albero maestro della loro imbarcazione.

La vita


Ma torniamo in terra ferma e cerchiamo di fare, se possibile, tra tanta “vita”, un riepilogo di questa sorprendente coppia che, portando il loro amore a spasso per gli Oceani, lo ripete totale e immenso ad ogni istante. È un amore che contagia, che fa “crescere” chi li avvicina, è l’infinito amore per la vita che va, che viene, con tutta la sua magnificenza tra gli abissi marini, i cieli mutevoli, le tantissime espressioni di popoli così lontani da noi, eppur raccontati da Italo e Carmen cosí vicini, unici, nella loro essenza purissima.


La storia che stiamo narrando ai nostri lettori, è romantica, autentica e meravigliosa, soprattutto perché è la storia di un grande amore. Italo è nato a Roma. Nel mese di settembre del 1956 giunse in Venezuela dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti della capitale ed aver frequentato a Parigi la Scuola d’Arte. Il nostro artista per non fare il servizio militare, essendo un convinto pacifista, aveva scelto il Venezuela pensando di continuare la scultura in questo coloratissimo Paese. Era anche stato fotografo presso il famosissimo studio di Elio Luxardo a Roma. A Caracas, lavora con Daini. Lo accompagnavano come la propria pelle, emozioni e romanticismo: voleva continuare con l’arte e la fotografia pubblicitaria. Ma a un certo punto, il ricordo del “pollo che girava sul girarrosto” a Parigi, mentre lui guardava da fuori con l’acquolina in bocca, tanta fame e nessuna possibilità di ottenere quella promettente pietanza, gli torna alla mente mentre anche a Caracas non aveva ancora grandi possibilità di guadagno. Poi, incontra Galeazzo Bentivoglio, nell’anno 1958. Lavorarono assieme per l’organizzazione Bonicoli (che non li ha mai retribuiti) e, dopo, riuscirono a mettere su una ditta di pubblicità a Los Palos Grande. Di quei tempi, appunto, sono i simpatici incontri nella Redazione della Voce d’Italia assieme a Galeazzo e Gaetano Bafile.

La passione


Italo aveva una gran passione per l’aviazione e nell’anno 1971, prese il brevetto di pilota ed un aereo bimotore. Ma in una certa circostanza e con Carmen sempre a fianco, si sentí talmente male a causa di una intossicazione di frutti di mare che, dovendo atterrare d’emergenza se la videro “tanto, ma tanto brutta”, che anche Carmen divenne pilota. Un bel giorno però, andando a trovare degli amici nell’isola di Los Roques, ne percepirono tutta la pace e, lasciando l’aviazione, abbracciarono la marina. Comprarono una barca. “Carmen è stata la chiave di tutto – sottolinea Italo – lei è la grande Capitana. Sempre assieme, abbiamo comprato ‘Emocion’ e dall’anno 1987 abbiamo iniziato a navigare. Nel 1999, da Puerto Azul siamo andati verso il Canale di Panamà. Era il mese di gennaio”.


“Cosa pensavate in quel momento?” chiediamo.


“Pensavamo di andare a Cuba per qualche giorno – afferma Italo – ma, verso Panamá Carmen dice: ‘Perché non attraversiamo il Canale?’. Nella sua “incoscienza” aveva già deciso. E cosí, io, Carmen e Kris, la nostra stupenda gatta bianca, siamo andati da Panamá alle Galapagos, la Polinesia (un viaggio di quasi un mese senza vedere terra) e, quando apparve la prima isola, in questa immensità d’azzurro, fu come assistere ad un miracolo”.


E tra tutto questo mare, questo profondo mondo di sentimenti luminosi, tenaci e pieni d’amore, chiediamo a Carmen: “Che significato ha la voglia di vivere per te?”


La risposta è spontanea, fresca: “Io vivo la vita felice di vederlo bene. Io vivo per Italo. Solo per lui…”
“E per te, Italo?”


“È difficile spiegarlo, ma nell’intensità dello sguardo di Carmen durante la traversata c’era tutto: pace, serenità, amore… quello che uno si porta appresso fino alla fine, se poi davvero una “fine” esiste”.
Ci guardiamo attorno in questo “mare d’armonia” : la casa di Carmen e Italo è “aperta”, di una luminosità speciale. Vi si respira arte, bellezza, serenità. Le magnifiche sculture tridimensionali di Italo, tutte allestite in barca, e le cui esposizioni a scopo benefico sono ben note, desiderano essere toccate, accarezzate, lasciandoci muti. Per esprimere il “profondo che ti tocca l’anima” non esistono parole. C’è soltanto il silenzio: uguale all’infinità del mare, all’aria azzurra sfiorata dalla magica danza delle nuvole.


Eravamo andati a casa di Carmen ed Italo pensando di ascoltare racconti di tormentose procelle, incredibili avventure e sereni voli di gabbiani. Accadrà la prossima volta. Per ora, quest’amore cosí commovente, intenso, luminoso, ci ha ricordato che vale la pena vivere sempre!