Vittoria di rigore per gli etnei, emiliani spreconi

CATANIA – Non ditelo a chi preferisce il bel gioco al risultato. Il Parma gioca (e anche bene), ma il Catania vince 2-1. Il bunker etneo regge, Andujar ipnotizza il tridente gialloblu, e il Catania mette i primi tre punti di stagione in classifica nonostante lo spavento con il gol-gioiello di Giovinco nel finale. Due rigori, va detto, decidono al Massimino, firmati Mascara e Antenucci. Tra le proteste degli ospiti: espulsi il tecnico Marino e Lucarelli nel finale.


L’occhio vola subito alla panchina. Latitudine Parma, dove siede un ospite gradito al Massimino. Pasquale Marino torna, da avversario, e si apre, per un attimo, l’album dei ricordi: alla guida del Catania in due stagioni, protagonista della promozione in A. Alla lavagna tattica, si affrontano due tra i tecnici emergenti della scuola italiana. Coach anni Sessanta, si direbbe: il nuovo che parte dalla provincia, Giampaolo e Marino. Filosofie offensive a confronto. Sogni da tre punti per il Catania nella fantasia di Ricchiuti, alle spalle della coppia con Maxi Lopez e Mascara; il Parma cala sul biliardo del Massimino il tridente Marques, Bojinov e Giovinco. I 30 gradi di Catania non sono una sorpresa per gli etnei: e quando sale la temperatura, aumenta anche la pressione del Catania. Al primo affondo, la squadra di Giampaolo trova il jolly di giornata: è il 12’, Spolli cade in area dagli sviluppi di un calcio d’angolo, per Tommasi è rigore.

L’architetto della balistica, Giuseppe Mascara, non perdona. L’avvio sprint del Catania è una valanga che non si arresta, nemmeno dopo l’1-0. 20’: Ricchiuti, il più piccolo del gruppo, incorna di testa e la palla è a un soffio dal palo. Il copione cambia di colpo a metà del primo tempo: inizia la domenica lunatica del Catania. Gli etnei scompaiono, e offrono la regia del match al Parma. Le incursioni di Zaccardo e Antonelli sono puntuali, ma è il tridente a non pungere. Parma dal fiato lungo e dal volto aggressivo, ma i colpi non arrivano al volto dell’avversario e non fanno male: ci provano due volte Zaccardo, poi Paci nel finale, e sempre dagli sviluppi di calci da fermo. Per Andujar è una domenica da straordinari.


Il Parma ci crede. Marino in avvio non cambia niente, e dà ordine di assaltare il fortino etneo. Nella ripresa la sofferenza della squadra di Giampaolo continua: sembra un pugile suonato macinato dal ritmo gialloblu. Zaccardo conferma il trand: è lui l’attaccante aggiunto, e continua la sfida personale con Marques (6’). Poi Giovinco si ricorda di avere un piede di velluto e al 13’ prende il palo pieno. Nulla da fare. Il Parma non passa. Marino pesca dalla panchina Candreva e Crespo, e sbilancia l’asse della squadra. Si apre la caccia al pari, ma la spinta del Parma si esaurisce a metà ripresa. Belli gli ospiti, ma vince il Catania. E i titoli di coda calano quando Antenucci si conquista il secondo rigore di giornata (al 37’: sgambetto di Paci). Rincorsa e gol dagli undici metri. Marino si fa espellere per proteste (nel finale rosso anche per Lucarelli); c’è ancora tempo per il 2-1 di Giovinco su punizione. Poi il Catania festeggia. Così è, se vi pare.