Berlusconi: Fli sarà leale. Su 5 punti ampio sì Aula

“Speriamo di fare meglio del Milan e della Roma…ma si’ che ce la facciamo. Sicuramente”. Ottimismo e simpatia. Sono le armi a cui fa ricorso Silvio Berlusconi per accattivarsi i favori dei giovani alla festa di Atreju del Pdl a Roma e rilanciare l’azione del governo grazie a due assi nella manica: ”La lealtà dei finiani” e il coinvolgimento di alcuni deputati centristi che ”potrebbero votare in dissenso con il loro leader, non facendo mancare il loro appoggio”.

In questo modo, secondo il Cavaliere, ”sui 5 punti non solo ci sarà la maggioranza, ma ci sarà una grande maggioranza”. Una risposta a Gianfranco Fini che in Canada sottolineava la necessità di un voto parlamentare sui punti programmatici. ”Si’, voteremo sul mio discorso”, spiega a margine il Cavaliere. D’altronde, l’obiettivo che il premier indica e’ chiaro: ”Dobbiamo andare avanti e farlo con grande determinazione”, anche perche’ ”con la Lega siamo oltre il 50%” e ”i miei consensi sono al 60%”. ”Andremo alle elezioni tra tre anni – rassicura – Non possiamo andare al voto perche’ in questa situazione non e’ possibile ed un terzo degli italiani ci direbbe che non siamo stati capaci di mantenere la maggioranza che avevamo”.

Chi si aspettava una risposta al Fini di Mirabello e’ rimasto un po’ deluso, il Cavaliere evita lo scontro diretto limitandosi a qualche punzecchiatura. Ai componenti del gruppo di Futuro e Liberta’ Berlusconi rivolge parole concilianti: ”Non credo che i parlamentari che hanno aderito alla nuova formazione per riconoscenza a Fini – spiega – vogliano venir meno all’impegno preso con gli elettori. Ciascuno di loro sara’ leale anche al simbolo del Pdl su cui e’ scritto il mio nome”. Il Cavaliere è convinto che al momento della verita’ in Aula i ‘futuristi’ voteranno con l’esecutivo, cosi’ come molti deputati centristi. Un messaggio che invia all’Udc, riunita a Chianciano, e’ di non coltivare l’illusione di non schierarsi o di formare un terzo polo: ”Non credo che alcun partiti possano continuare a non scegliere” o ”a mettersi in una altra formazione che non avrebbe alcuna possibilita’ ” di concorrere alla guida del Paese.

Il discorso del Cavaliere tocca poi il Pdl. ”Largo alle donne e ai giovani” dice Berlusconi annunciando una ”riorganizzazione del Pdl”, attraverso la creazione di ”team in ogni distretto elettorale” per ”comunicare i nostri programmi”. I rapporti con i ‘finiani’ tornano in primo piano: ”Non ci sono state espulsioni ma solo dei deferimenti di tre persone al collegio dei probiviri che ancora non si e’ riunito”, spiega Berlusconi. Ma e’ ai giovani che il Cavaliere vuole rivolgersi. L’invito e’ a ”diffidare da chi non ride mai” e cosi’ da’ il via ad una serie di battute: la barzelletta su Hitler, i racconti sulla Thatcher e il rapporto con la stampa, il numero di telefono chiesto alla ragazza che gli propone il gioco della Torre. Il premier spiega poi che ”la riforma di scuola e universita’ dovrebbe formare giovani piu’ preparati, lontani dal nozionismo” puntanto sulle 4 ‘i’: internet, informativa, inglese e impresa. Berlusconi invita a non ”cercare l’assunzione in azienda” e a provare a fare ”qualcosa da voi stessi. E’ rischioso ma e’ una cosa bellissima”, dice citando proprio il suo esempio. ”Trovate un lavoro all’estero, guardate all’Italia dall’estero”, e’ l’ultimo consiglio prima di lasciare la festa.

‘APPELLO A CENTRO RIFERITO A ELEZIONI FUTURE’ – ”Il mio discorso sui centristi non riguardava in modo specifico l’on. Casini e l’Udc, ma si riferiva in generale alla posizione centrista in quanto tale”. Lo precisa in un nota il premier Silvio Berlusconi che aggiunge: ” A mio avviso il bipolarismo rimane valido, e di fronte all’alternativa tra il Popolo della Liberta’ e la sinistra, la grande maggioranza degli elettori centristi si schierera’ con il centro-destra, anche sei i loro leader faranno una scelta diversa. E’ stato un discorso rivolto al futuro in caso di elezioni, non al presente”.

MARONI, O 316 VOTI O PREMIER SI DEVE DIMETTERE – “Se ci saranno i 316 voti di fiducia Berlusconi andrà avanti; se no si deve dimettere”. Lo ha sostenuto il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso del programma l’Intervista in onda su Sky.