L’ok di Marino alla proposta di Mantica: “Avanti con la riforma sul voto all’estero”

“Accogliamo positivamente l’affermazione del sottosegretario Mantica sul fatto che la riforma della
legge sul voto degli italiani all’estero va fatta”. Lo ha detto Eugenio Marino, responsabile nazionale del
Pd per gli italiani all’estero a Torino, dove ha partecipato all’incontro ‘Filo teso: l’Italia e gli italiani nel mondo.
Quali prospettive per non spezzare il legame’ che si è tenuta nell’ambito della Festa del Pd.

“Loro arrivano tardi e la vogliono realizzare con un decreto – prosegue Marini -, lo vogliono però fare insieme, per cui noi siamo ben disposti”. Il responsabile per gli italiani nel mondo del Pd pone però anche delle condizioni
al dialogo con la maggioranza: “Noi la nostra proposta ce l’abbiamo: è una e chiara, l’abbiamo presentata
e siamo pronti a discuterla. Troviamo un luogo per sederci e parlare, basta che vengano mantenuti fermi i
punti principali di quella proposta come il mantenimento della circoscrizione estero, il voto per corrispondenza
e la più ampia partecipazione al voto con ampi margini di sicurezza sul rispetto delle regole”.

Marino
ha poi espresso soddisfazione per il fatto che il tema degli italiani all’estero abbia trovato uno spazio di rilievo
all’interno della manifestazione del suo partito. “Questa – dice – è la conferma di un segnale importante:
prima della Festa Democratica c’erano le feste nazionali dell’Unità e noi sono dieci anni che nell’ambito di
questi appuntamenti organizziamo almeno un dibattito sugli italiani all’estero.

Quest’anno – precisa – ci
sono due appuntamenti: uno più generalista, sugli italiani all’estero e uno più specifico sul tema della cittadinanza”. Infine Marino, ricordando l’importanza simbolica che riveste Torino per la storia d’Italia ha
dichiarato che “sentiamo moltissimo il 150esimo anniversario dell’Unità. Pensiamo che questo tema
debba essere portato tra la gente, anche tra gli italiani all’estero e che sarà un momento di riflessione su
che cosa è la comunità italiana all’estero, come si inserisce nel rapporto con l’Italia. Vogliamo – conclude
Marino – approfittare delle 150 iniziative che il Pd organizzerà in tutta Italia per farne 4 ufficiali: una per
continente e realizzarne poi tantissime altre per stare in mezzo alla nostra gente, per capire dove sta andando la nostra comunità, esporgli le nostre proposte e dire quello che sta facendo o non sta
facendo il governo”.

Sul tema delle modifiche alle modalità di voto per gli italiani all’estero è tornata
anche la deputata del Pd Laura Garavini, eletta nella ripartizione Europa: “Devo dire che, almeno in base
alle prime dichiarazioni di Mantica, non c’è una grande discordanza rispetto alle proposte che noi come Pd
stiamo mettendo in campo”, ha detto la Garavini. La parlamentare eletta all’estero ha aggiunto che la
proposta messa in campo dal Pd su questo punto è stata realizzata “in modo unitario, con i vertici del
partito che hanno fatto propria questa proposta, frutto di un lavoro di coordinamento non solo dei parlamentari eletti all’estero ma con parlamentari di altre commissioni di Camera e Senato”.