Rom, scintille Barroso-Sarkozy

BRUXELLES – Nicolas Sarkozy è “furibondo” con Bruxelles. Dopo uno “scontro verbale molto acceso” con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso durante il pranzo con i leader dei 27, il presidente francese è tornato ad attaccare la commissaria alla Giustizia, Viviane Reding, ‘rea’ di aver paragonato le espulsioni dei Rom alle deportazioni durante la Seconda guerra mondiale. Dichiarazioni per le quali la lussemburghese si è già scusata.


Ma Sarkozy ieri è tornato a tuonare contro le parole della Reding, definendole “oltraggiose”. È “profondamente scioccante vedere qualcuno parlare in questo modo, fare semplificazioni di questo tipo che hanno ferito e sconvolto i miei cittadini. Io sono il presidente francese – ha detto a chiare lettere l’inquilino dell’Eliseo, sempre più furioso, in una conferenza stampa a Bruxelles al termine del vertice – e non posso permettere che il mio Paese sia insultato”.


La Francia, ha fatto sapere poi Sarkozy, continuerà a smantellare “tutti i campi illegali”. E a chi gli chiedeva se avesse parlato della questione dei Rom con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il presidente francesce ha risposto: “Sì, siamo d’accordo”.


Non solo. Secondo quanto riferito dal presidente francese anche la cancelliera tedesca Angela Merkel “mi ha detto di avere l’intenzione di smantellare campi (Rom) nelle prossime settimane”. Il presidente è poi tornato a respingere le accuse di discriminazione, ricordando che “oltre 500 campi illegali sono stati sgomberati in agosto e due terzi o tre quarti dei Rom sono francesi… queste cifre dimostrano che non c’è stata alcuna discriminazione”.


La discussione ”molto animata” tra Sarkozy e Barroso sulla questione dei Rom ha monopolizzato il pranzo dei capi di Stato e di governo dell’Ue. Sarkozy avrebbe chiesto “spiegazioni” sulla decisione della Commissione di avviare una procedura d’infrazione contro la Francia.


Barroso non ha fatto marcia indietro sulle affermazioni di mercoledì, in cui ha sostenuto che la posizione della commissaria Reding sulle espulsioni dei rom è quella dell’intera Commissione, tranne per quanto riguarda il paragone, “esagerato”, con quanto avvenuto durante la Seconda guerra mondiale.
Sulla questione è tornata anche la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Ho già detto che il tono e le parole usate dalla commissaria non mi sembrano adeguate. Ci deve essere rispetto tra tutte le istituzioni”.
La presidenza belga dell’Ue ritiene che la Commissione europea debba “sorvegliare” il rispetto da parte della Francia delle norme europee sulla non discriminazione. Lo ha detto il premier belga Yves Leterme, in occasione del vertice dei capi di Stato e di governo, intervenendo nelle polemiche tra Bruxelles e Parigi.
A intervenire è stato anche il presidente dell’Europarlamento, Jerzy Buzek, secondo il quale la questione dell’integrazione dei Rom “non è un problema solo loro, della Francia o di un altro Paese, è un problema molto serio e profondo di tutta l’Ue e dobbiamo affrontarlo insieme”. “La Commissione, che è la guardiana della legislazione comunitaria e dei Trattati, ha avviato una procedura ed è la migliore soluzione”, ha poi affermato Buzek.


A Sarkozy, che aveva invitato il Lussemburgo a “prendersi i Rom” espulsi, ha replicato indirettamente il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, parlando con i giornalisti. “Noi, negli anni Novanta, abbiamo preso più profughi kosovari della Francia” ha rimarcato Juncker.
Per l’Italia iI premier Silvio Berlusconi ha invitato invece i commissari europei a tacere. ”Berlusconi ha chiesto che a tutti gli altri membri della Commissione così come ai portavoce sia impedito di parlare in pubblico”. Le fonti hanno poi sostenuto che il premier avrebbe chiesto al presidente del Consiglio europeo Van Rompuy un dibattito formale sul tema al prossimo vertice.


E uno dei prossimi Consigli europei sarà dedicato proprio alla questione dei rom, ha annunciato il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy al termine del vertice enunciando le conclusioni di principio a cui sono giunti i 27 dopo l’acceso dibattito sui rom: primo, “uno stato membro ha il diritto di applicare la legislazione nazionale e prendere misure per fare rispettare lo stato di diritto sul suo territorio”; secondo, “la Commissione ha il diritto, e anzi il dovere, di vegliare sul rispetto del diritto comunitario da parte degli stati membri, in particolare sul rispetto dei diritti fondamentali e della direttiva sulla libera circolazione, e di aprire un’inchiesta se lo ritiene necessario”; terzo: “gli Stati membri hanno preso nota della dichiarazione del presidente della Commissione a nome dell’intero Collegio dei commissari che ha preso le distanze dalle affermazioni fatte dalla commissaria” Reding.


”Berlusconi e Maroni mettono in primo piano i Rom per distogliere l’attenzione dai problemi gravi che ci sono in Italia – ha sottolineato la ‘regina’ dei Rom d’Europa, Lucica Tudor, quarantasette anni, artista di talento nata in Romania, in Italia da vent’anni -, la gente non arriva alla fine del mese, la gente ha bisogno di altre cose. Il popolo Rom non è un popolo di criminali né di terroristi, non è un popolo pericoloso”. Lucica Tudor è sposata con un imprenditore di Gubbio. ”Ho amato tanto questo paese e ci ho creduto molto, ora – conclude – mi sembra di aver perso vent’anni”.