I romagnoli battono anche l’arbitro E volano in vetta alla classifica

CESENA – Veloce nelle gambe, forte nella mentalità, mai in affanno anche se per 45’ si è trovato a giocare senza capitan Colucci per una topica dell’arbitro Rocchi che lo ha espulso per un fallo che non aveva commesso.
Il Cesena contro il Lecce è stato più forte di tutto, dimostrando una compattezza e una tranquillità impressionanti e meritando uno storico primo posto in vetta al campionato insieme all’Inter. Per i salentini, invece, un vistoso passo indietro dopo la vittoria con la Fiorentina: imprecisi in difesa e leziosi davanti, neanche l’uomo in più è servito a dare una sveglia all’undici di De Canio.

Proprio l’episodio del 38’ del primo tempo poteva segnare la partita: Rocchi ha ammonito e poi di conseguenza espulso, per doppio giallo, Colucci per un fallo ai danni di Munari, in realtà commesso dal giapponese Nagatomo. Uno scambio di persona clamoroso che a fine partita il direttore di gara ha ammesso, chiedendo scusa al giocatore e dicendogli che farà in modo che non venga squalificato: se invece dovesse succedere, il Cesena presenterà ricorso. Ma contro un Lecce imbrigliato nella testa e nei piedi, i romagnoli (che non perdono dal 23 aprile con l’Empoli) non hanno mai accusato l’inferiorità numerica, sono sempre arrivati primi su ogni pallone, capaci di difendersi per poi ripartire tutti insieme. Insomma, un elastico continuo, una forza di convinzione dichiarata per un gruppo tonico nei muscoli e nella testa.

Il Cesena ha avuto quindi il merito di non perdere mai la testa, grazie a un 4-3-3 che diventa poi 4-5-1 in fase di difesa, pronto sia a chiudere che a ripartire nel nome della coralità più assoluta. La firma sul match l’ha messa di nuovo Bogdani, che ha ripetuto la prodezza di otto giorni fa con il Milan. Era il 10’ della ripresa quando da un lancio di Von Bergen, l’attaccante albanese ha acchiappato palla al limite dell’area e, defilato, ha lavorato la sfera con grande abilità e caparbietà, gonfiando il sacco di destro in diagonale. Proprio Bogdani, dopo soli tre minuti del primo tempo, aveva avuto un’occasione clamorosa divorandosela. Schelotto aveva rovesciato l’azione con la solita potenza, verticalizzando per l’attaccante che, partito come una furia ha dribblato l’uscita disperata di Rosati ma si è allargato troppo a porta vuota permettendo il salvataggio sulla linea di Ferrario. Il Lecce non può recriminare nulla contro un avversario a velocità (anche di idee) superiore, che due volte con Giaccherini e anche nel finale con Nagatomo e Malonga (lesto Rosati) ha cercato con ossessione il raddoppio sfiorandolo di un palmo. De Canio ci ha provato cambiando nella ripresa tutto l’attacco, inserendo Di Michele e Corvia, a sorpresa lasciati in panchina.

L’espulsione di Munari a 11’ dalla fine ha, però, di fatto chiuso il match. Così, nonostante l’ultimo brivido firmato Corvia (colpo di testa alto al 92’), il Manuzzi è impazzito, quando sono usciti (sostituiti) Bogdani, Schelotto e Giaccherini: per loro é stata standing ovation. Cori anche per il giapponese Nagatomo, ma soprattutto un inedito (per i cesenati in serie A): “Salutate la capolista”.

CURIOSITÀ

Cesena d’acciaio: nessun gol subito in tre turni

ROMA – Il Brescia, nel 1992-93, l’ultima neopromossa a rimanere imbattuta nei primi 270 minuti.
Dopo tre giornate di campionato il neopromosso Cesena non ha ancora subito reti. In Serie A erano 18 anni che una matricola non riusciva a mantenere la porta inviolata nei primi 270’. L’ultima a riuscirci fu il Brescia nella stagione 1992-93: le rondinelle pareggiarono 0-0 a Napoli all’esordio, 0-0 in casa col Torino e vinsero 1-0, sempre in casa, contro il Pescara al terzo turno. La striscia positiva dei lombardi si interruppe alla quarta giornata con la sconfitta per 2-0 a Parma. Il Cesena, impegnato mercoledì sera al Massimino contro il Catania nel turno infrasettimanale, ha ora la possibilità di fare ancora meglio. La squadra di Ficcadenti è stata protagonista di un brillante avvio di stagione: 0-0 all’esordio a Roma, successo per 2-0 sul Milan al Manuzzi e l’1-0 contro il Lecce.

Il Cesena ha già fatto meglio, in termini di punti, di quel Brescia. Le rondinelle chiusero i primi tre turni con due pareggi e una vittoria (5 punti con la vittoria che vale 3), mentre i romagnoli possono vantare due successi e un pari (7 punti e primato in classifica in coabitazione con l’Inter).
Al termine del campionato 1992-93 fu il Milan a laurearsi campione d’Italia vincendo il campionato davanti all’Inter. Il Brescia, nonostante l’ottimo avvio, non riuscì a centrare la salvezza. Le rondinelle retrocedettero in serie B dopo lo spareggio perso 3-1 a Bologna contro l’Udinese.