Rutelli lancia il terzo polo con Fli e Udc: se si vota siamo pronti

TORINO – “Se si andasse a votare domani il nuovo polo sarebbe pronto. Ci sarebbero Alleanza per l’Italia, Futuro e libertà, Udc e autonomisti siciliani”. Parola di Francesco Rutelli che ha aggiunto: “Se invece non si vota domani avremo tempo per costruire meglio il nuovo polo”. “Ho sperato – ha continuato – che potesse risiedere nel centrosinistra una proposta credibile di governo. Invece si è formato un polo sempre più condizionato da Di Pietro, che è condizionato da Grillo, che a sua volta è condizionato da altri. Gli italiani sono molto più ragionevoli di quanto si pensi. Perciò spesso scelgono il male minore. Il problema è che di male minore in male minore il primo partito diventa quello degli astenuti”.

“Noi – ha spiegato l’ex sindaco di Roma – vogliamo fare in modo che questo nuovo polo, che parte terzo, diventi primo. Vogliamo fare le riforme che col bipolarismo non si è riusciti a fare. Sono riforme che diventeranno popolari perché diremo agli italiani la verità, senza andare in cerca di ricette facili. Bisogna ridurre il perimetro pubblico. E bisogna farlo a partire dalla politica. Siccome gli italiani – ha continuato Rutelli – sono razionali e non ne possono più di balle, o si astengono o votano il terzo polo. A me interessa allearmi con Fini e Casini se sono interessati a questo progetto”.

Le parole di Rutelli non sono piaciute alla Lega che con il deputato del Carroccio Raffele Volpi chiede che alle affermazioni di Rutelli sul terzo polo ”di fatto costituito da Api, Udc e Futuro e libertà” segua ”un’immediata smentita da parte di Fini o dei suoi Parlamentari. L’ambiguità sta raggiungendo livelli che non sono degni di chi dovrebbe rappresentare con chiarezza i cittadini che hanno votato questa maggioranza”.

”E’ ora – incalza Volpi – da parte di Fini e dei suoi di dire a tutti senza giri di parole, con chi stanno perché il Paese non ha tempo da perdere con questi giochini della peggior scuola della vecchia politica. E non si risponda con i soliti discorsi barocchi perché i cittadini, in particolare quelli del nord, non hanno più voglia di sentirli. O dentro o fuori!”.