Sarkozy e Zapatero: “Urge tassa sulle transazioni”

NEW YORK – Urge una tassa sulla transazioni finanziarie. E’ l’appello alla comunità internazionale lanciata dal presidente francese Nicolas Sarkozy, nel corso del suo intervento a New York di fronte al summit Onu.

Si è aperta oggi alle Nazioni Unite a New York la tre giorni di lavori che vede riuniti oltre 140 capi di Stato e di governo per discutere di come rilanciare l’impegno – sottoscritto nel settembre del 2000 con la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite – a raggiungere gli Obiettivi del Millennio entro la data stabilita del 2015.

La tassa sulle transazioni finanziarie per Sarkozy sarebbe un modo di trovare fondi per finanziare la risposte alle esigenze dei paesi più poveri, anzitutto nell’ambito della lotta al cambiamento climatico. Risposte che saranno, ha spiegato il titolare dell’Eliseo, priorità nelle future presidenze francesi del G20 e del G8.

“I finanziamenti innovativi – ha dichiarato Sarkozy nell’intervento – come la tassa sulle transazione possiamo deciderli qui. Perché aspettare?”. In effetti, ha proseguito, “la finanza si è globalizzata. In nome di che cosa non dovremmo domandare alla finanza di partecipare alla stabilità del mondo con una tassa su ogni transazione?”.

Nel testo del discorso, il presidente francese chiede che l’assemblea generale dell’Onu che inizia questa settimana adotti il principio della tassa e che le sue modalità pratiche siano decise entro un anno. Sarkozy ha inoltre annunciato un aumento del 20% del contributo france al Fondo mondiale per la lotta all’Aids, la ‘tubercolosi’ e la malaria, patrocinato da sua moglie Carla Bruni. Il Fondo al momento ammonta a 300 milioni di euro l’anno.

D’accordo con Sarkozy il capo del governo spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero. Nel corso del suo intervento di fronte al summit Onu il premier di Madrid ha detto che lo scopo della tassa è anzitutto raggiungere tutti gli obiettivi del Millennio entro cinque anni. “Come possiamo raggiungere questi obiettivi? – ha dichiarato Zapatero – A due condizioni: che i paesi mantengano lo sforzo a favore degli aiuti allo sviluppo nonostante la crisi, e che si stabilisca una tassa sulle transazioni internazionali”.

“Non possiamo pareggiare i bilanci sulle spalle dei più poveri”, ha detto dal canto suo il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, esortando i leader della comunità internazionale a non perdere di vista l’obiettivo di mettere fine alla povertà estrema entro il 2015. Un obiettivo che, nonostante la crisi economica globale, è ancora raggiungibile, ha detto ancora il segretario generale nel discorso di apertura del summit. “Nonostante gli ostacoli, lo scettismo e la scadenza sempre più vicina del 2015, questi obiettivo sono raggiungibili” ha detto Ban, riferendosi appunto ai principali, cioè la fine della povertà estrema – quella che costringe a vivere con meno di 1,25 dollari al giorno – e la riduzione del numero degli affamati.

Gli altri obiettivi comprendono un’alleanza globale per lo sviluppo, l’assicurazione di un’istruzione primaria per tutti i bambini, lo stop alla diffusione del virus Hiv e la riduzione della mortalità infantile e di parto. “Non abbiamo mai avuto così tante storie di successo – ha detto Ban – la spinta degli Obiettivi del Millennio è innegabile, e di questi risultati dobbiamo essere orgogliosi”. Allo stesso tempo, però, Ban ha sottolineato come questi risultati siano ancora molto fragili e quindi necessitano di particolare protezioni da parte della comunità internazionale.