Cassazione, dubbi su intercettazioni

ROMA – La Cassazione ha sollevato dei dubbi sulla legittimità delle intercettazioni che coinvolgono parlamentari, contenute nelle carte dell’inchiesta romana sulla P3.


Lo hanno riferito ieri fonti giudiziarie, citando la sentenza depositata in mattinata con la quale la Suprema corte ha annullato con rinvio il provvedimento del Riesame di Roma che confermava la custodia cautelare in carcere per Flavio Carboni e Pasquale Lombardi, i due principali indagati nell’inchiesta.


Il Tribunale del riesame romano, riprendendo in mano la questione, dovrà valutare “la natura ‘casuale’ o meno degli esiti” delle intercettazioni.


Un parlamentare può essere messo sotto ascolto soltanto dopo l’autorizzazione della sua Camera, ma nelle inchieste vengono spesso trascritte le registrazioni di conversazioni che coinvolgono parlamentari colti a parlare con persone intercettate.