Domani al via il mondiale italiano, Brasile a caccia del tris, gli azzurri sognano il podio

ROMA – Dieci città e una formula tutta nuova. Il Mondiale, al via domani, resterà di certo nella storia della pallavolo. Mai prima d’ora si era riusciti, infatti, nell’impresa di coinvolgere un intero paese nell’organizzazione di una rassegna iridata, ma a renderlo ancora più unico sarà anche la formula innovativa, proposta ed approvata dalla Federazione internazionale. Metà delle squadre partecipanti, tutte le squadre più forti, rimarranno di fatto in corsa per la vittoria e le medaglie sino alla vigilia delle semifinali. Una formula, quella con tre fasi a gironi, che non consentirà nessun ‘giochino’, come è accaduto in passato in grandissime manifestazioni: tanto da spingere la Fibv a cambiare la storica discriminante del quoziente set per sostituirla con la più difficilmente calcolabile del quoziente punti.

Un Mondiale (dal 25 settembre al 10 ottobre) che torna in Italia ben 32 anni dopo, con la speranza che il tifo casalingo possa bastare per far salire nuovamente sul podio iridato la nazionale azzurra, a secco di medaglie dopo il tris ‘90-‘94-‘98.

Nel 1978 fu la prima volta della nazionale azzurra su un podio iridato (argento alle spalle della Russia), un’impresa che portò letteralmente alla ribalta la pallavolo italiana. Ma ancora una volta la squadra da battere sarà certamente quella brasiliana. I verdeoro, dopo i successi del 2002 e del 2006, vanno a caccia del terzo titolo consecutivo. Nonostante i continui cambiamenti della rosa, la ‘seleçao’ ha conquistato lo scorso luglio la World League 2010, superando in finale per 3-1 la Russia. E sarà proprio la compagine allenata dall’italiano, Daniele Bagnoli, una delle grandi avversarie dei brasiliani. Difficilmente il 17º titolo iridato della storia potrà sfuggire ad una di queste due squadre, ma sono in tante ad ambire al sogno Mondiale. Non si possono dimenticare infatti gli Stati Uniti, campioni olimpici a Pechino proprio ai danni del Brasile, la Polonia, in trionfo agli ultimi Europei, la Serbia e la Bulgaria. E poi c’é l’Italia. Da cinque anni gli azzurri non riescono più a salire sul podio di una grande competizione internazionale: l’ultima volta risale agli Europei del 2005, quando arrivò il trionfo proprio davanti al pubblico romano, che quest’anno spera di accogliere nuovamente la formazione allenata da Anastasi per spingerla fino all’ultimo atto. Intorno alla squadra c’é ottimismo, a cominciare dal presidente Magri, che si è detto convinto di andare fino in fondo, anche grazie all’aiuto del pubblico. “Siamo condannati a vincere – ha ammesso – Non c’é un obiettivo minimo, anche perché non ci poniamo limiti. Ci aspettiamo una grossa spinta dalla gente”. Lo stesso Anastasi comincia a crederci un po’: “Il nostro obiettivo è arrivare alla finalissima di Roma”.

Stasera il via ufficiale, con la cerimonia di apertura che si svolgerà al Piccolo Teatro Strehler e non al Castello Sforzesco di Milano per evitare intoppi dettati dal maltempo, ma da domani si farà già sul serio. La ‘generazione dei fenomeni’ non c’é più, ma l’Italvolley spera sia giunto il momento per riaprire un nuovo ciclo di successi.