L’Italia chiama la Fifa: “Ora aiutiamo gli arbitri”

Gol convalidati con la palla che non ha superato la linea di porta, rigori assegnati anche se il fallo è stato commesso fuori area, giocate d’attacco interrotte per fuorigioco segnalati in maniera errata, calciatori espulsi anche se completamente estranei all’azione di gioco. In appena cinque giornate di campionato, la Serie A non si è fatta mancare nessuno dei principali errori che possono essere commessi dalla classe arbitrale.

Errori che hanno scatenato veementi polemiche e alimentato accuse nei confronti di una categoria, quella delle giacchette nere, sempre più al centro dell’attenzione. Ora, l’Italia torna a bussare alla porta Fifa per ottenere un sì all’uso di aiuti tecnologici. Mentre Zamparini dà voce a quella parte dei club che vorrebbero “un controllo esterno” per frenare un’indipendenza eccessiva, replica Renzo Ulivieri, consigliere federale in quota allenatori: “Le Leghe si vogliono riappropriare della gestione degli arbitri, ma questo non accadrà. È un film già visto”.

La Uefa, per dare una mano ai fischietti in campo continentale, è riuscita a convincere l’International Football Association Board (IFAB) della Fifa a sperimentare anche nelle prossime due stagioni in Champions ed Europa League gli assistenti di porta, il cui compito primario è di fare attenzione a quanto succede in area di rigore. La vera apertura che però adesso tutti si attendono è quella riguardante l’utilizzo della tecnologia direttamente sul campo.

La Fifa, al termine dell’incontro dei sottocomitati tecnici IFAB dello scorso luglio a Cardiff, ha già confermato che la tecnologia sulla linea di porta sarà in agenda nel prossimo meeting business annuale in programma il 20 e 21 ottobre a Belfast. E proprio in Irlanda, la Federcalcio italiana ripresenterà la proposta dell’aiuto tecnologico per situazioni di gol fantasma e per il controllo dell’area di rigore. “Stiamo per rinnovare la convenzione con il Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) e ci faremo promotori di questa iniziativa – ha spiegato il direttore generale della Figc, Antonello Valentini – ben sapendo però che questo tipo di decisioni non spettano alle singole federazioni nazionali, ma solo all’International Board della Fifa che si riunirà a Belfast”.

A chiedere nuovamente la moviola in campo è stato ieri il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che si è anche soffermato sulla figura dei guardalinee: “Mi preoccupa molto il ruolo che vanno assumendo: stanno diventando più determinanti degli arbitri. Sempre più spesso, ad esempio, prima di assegnare un rigore si chiede agli assistenti e questo non va bene. I rigori li deve vedere e fischiare l’arbitro”. Secondo il numero uno del club rosanero, la classe arbitrale sta insomma vivendo una situazione “di grande difficoltà”, e per questo sarebbe necessario “dargli una mano in campo con la tecnologia”. Non solo; per Zamparini, non sarebbe un bene nemmeno “l’indipendenza di cui godono gli arbitri. Ci vuole un controllo esterno, la loro sta diventando una casta”. Immediata la replica di Ulivieri: “Ci stiamo comportando da asini, c’è qualche errore, ma meno dell’anno scorso. C’è in atto una campagna di attacco agli arbitri con un fine politico. Credo che sia abbastanza chiaro. E il fine è quello delle leghe e delle società di riappropriarsi della gestione degli arbitri. Questo non succederà mai: i giudici devono essere indipendenti, se vanno sotto il potere esecutivo viene meno la loro imparzialità. Ma è un film che abbiamo già visto e sappiamo dove ci ha portato”.